mercoledì,Maggio 8 2024

Coronavirus Nicotera, il sindaco Marasco: «No alla caccia all’untore»

Il primo cittadino rassicura i residenti: «La persona contagiata si è posta in isolamento e non ha avuto contatti nemmeno con la sua famiglia». In quarantena i due vibonesi che hanno viaggiato in auto con lui

Coronavirus Nicotera, il sindaco Marasco: «No alla caccia all’untore»
Una veduta di Nicotera

Ha destato preoccupazione, a Nicotera, la notizia del tampone positivo al coronavirus riscontrato su un uomo originario della cittadina medmea rientrato dal Nord Italia. A tranquillizzare la popolazione e a fornire delle precisazioni, su quella che egli stesso definisce “una ridda di voci” scaturita dal diffondersi della notizia, è il primo cittadino nicoterese Giuseppe Marasco.

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Il sindaco spiega quindi che la persona contagiata «si trovava al Nord per lavoro stagionale e poiché la struttura alberghiera in cui lavorava ha mandato a casa tutti i dipendenti è stato costretto a tornare a Nicotera, affittando un auto. Giunto in città, si è posto immediatamente in isolamento e non ha avuto contatti neanche con i propri familiari. A scopo precauzionale, anche le due persone di un paese del Vibonese che hanno viaggiato assieme a lui, sono stati posti in quarantena». [Continua]

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Il sindaco di Nicotera Giuseppe Marasco

Ancora, Marasco precisa: «le voci di avvistamenti del nostro concittadino per le pubbliche vie, alla posta o in altri luoghi, circolate ieri sera sui social, sono quindi destituite di ogni fondamento. È inoltre falsa, la stima, circolata in questi giorni, del rientro in paese, dalle regioni settentrionali, di un centinaio di persone. Questo numero, è stimabile invece, alla data odierna, in circa una trentina di unità che si sono peraltro poste in quarantena».

L’amministratore invita soprattutto alla responsabilità: «In questo momento dobbiamo mantenere la calma e non lasciarci andare ad una caccia all’untore indegna di un paese civile come Nicotera, da sempre una comunità accogliente e ospitale. Una caccia che, ieri, ha visto circolare sui social, commenti fuori luogo che, anche nel clima di comprensibile paura che tutti stiamo vivendo, non sono accettabili e che potrebbero anche avere conseguenze sul piano giuridico-penale».

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In conclusione, per Marasco, «i nostri fratelli che lavorano al nord come stagionali, non sono andati là per una villeggiatura e dovrebbe essere chiaro che, nel momento in cui le strutture turistiche hanno chiuso i battenti, sono stati obbligati a tornare in città. Pertanto purché essi si siano posti in isolamento non devono essere fatto oggetto di attacchi e di invettive».

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