giovedì,Aprile 25 2024

Paravati: il saluto di commiato di don Sicari alla parrocchia “Santa Maria degli Angeli”

Nel corso della messa domenicale, il sacerdote ha invitato i fedeli a continuare il gioco di squadra anche con il nuovo parroco

Paravati: il saluto di commiato di don Sicari alla parrocchia “Santa Maria degli Angeli”

“Non è questo il momento dei rimpianti, né degli interrogativi, ma è il tempo solo della gratitudine, pur con il nodo in gola o con le lacrime che solcano i nostri volti. Ma se tutto è grazia, questi quasi due anni di cammino parrocchiale, sotto la mia guida pastorale non possono essere dimenticati e devono entrare a far parte del libro della vita di ciascuno di noi; sicuramente sono entrati nel mio zaino, in quel bagaglio di esperienze che stanno sempre più arricchendo la mia vita di uomo e di sacerdote”.

È stato un discorso di commiato accorato, a tratti straziante, quello letto da don Francesco Sicari nel corso della messa di domenica. Espresso davanti alla comunità di fedeli “Santa Maria degli Angeli” di Paravati, che per circa due anni l’ha avuto come parroco. Al suo posto, nei prossimi giorni subentrerà don Domenico Muscari, esperto di pastorale giovanile. “Posso affermare con convinzione – ha affermato don Sicari, visibilmente commosso – che abbiamo vissuto in questi due anni una esperienza esaltante di Chiesa: una chiesa dalle porte e dai cuori aperti, lieta e gioiosa, che ha voluto mettere al centro del suo impegno e della sua missione i bambini, i ragazzi e i giovani, una chiesa che ha saputo attingere la sua forza dall’eucarestia e dalla centralità della Parola e quindi dal bisogno costante di formazione”.

Sottolineate le linee guida del suo servizio pastorale, “che pur con tutte le mie debolezze e fragilità ho cercato di trasmettere e di portare avanti, con la collaborazione fiduciosa e fedele del mio viceparroco don Andrea Campennì”, il sacerdote ha poi evidenziato di non essersi “mai tirato indietro” e di aver sempre cercato di dare il meglio di se stesso, in ogni situazione, annunciando con il stile personale non se stesso, ma ciò che è all’origine della sua “vocazione e della vita cristiana: l’amore di Cristo”.

Unico rammarico, “il fatto che non c’è stato abbastanza tempo per approfondire la reciproca conoscenza che forse avrebbe giovato a tutti, soprattutto – ha spiegato – a coloro che sono stati ai margini della vita parrocchiale, facendo cadere in molti quei pregiudizi che inevitabilmente possono sorgere quando si è di fronte ad un modo nuovo di esercitare e vivere il ministero sacerdotale”. Don Sicari ha quindi ringraziato i laici “che in questi due anni si sono lasciati contagiare dal nostro entusiasmo e si sono messi in gioco, donando il loro tempo e mettendo a frutto i loro talenti per la vita e la crescita della comunità”. Ad essi ha poi chiesto di continuare con il gioco di squadra “anche con il nuovo parroco che il Signore, attraverso il discernimento del vescovo, ha pensato per voi, senza tirarvi indietro o abbandonare, come molti hanno già dichiarato.

Ricordatevi – ha aggiunto – che non si è al servizio di questo o quel prete, ma dell’unico Pastore che è Gesù e della costruzione e crescita del suo Regno. In Gesù tutti siamo chiamati a camminare nell’unità del suo corpo che è la Chiesa, servendola con amore. Ed è proprio questa comunione gioiosa e feconda che deve diventare sempre più il distintivo di una realtà così tutta speciale come quella di Paravati, luogo dove mamma Natuzza ha vissuto e testimoniato il suo amore a Gesù”. La messa è stata contrassegnata anche dagli interventi di commiato di don Campennì, pure lui trasferito ad altra sede, e di saluto commosso e grato della comunità “Santa Maria degli Angeli” ai due sacerdoti.

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