venerdì,Marzo 29 2024

Mileto: protesta dei 24 lavoratori, percettori degli ammortizzatori sociali in deroga

Esasperati, i tirocinanti chiedono all'Inps e alla Regione Calabria il pagamento delle spettanze dovute

Mileto: protesta dei 24 lavoratori, percettori degli ammortizzatori sociali in deroga

Sono sempre più esasperati i 24 giovani percettori di ammortizzatori sociali in deroga, tirocinanti al Comune di Mileto. Il loro percorso formativo a Palazzo dei normanni è iniziato il 17 luglio scorso. Da allora, tuttavia, per la loro prestazione i lavoratori non hanno ricevuto nulla di nulla. E la cosa grave è che nessuna luce si intravede alla fine del tunnel. Nel rimpallo delle responsabilità, infatti, di certo c’è che il processo dei pagamenti di 800 euro mensili lordi è in piena fase di stallo. Una situazione che, tra l’altro, fa il paio con quella degli altri circa 6 mila colleghi tirocinanti sparsi per la regione. E dire che il tutto, all’inizio, era stato presentato come un accordo pilota che avrebbe permesso di accorciare i tempi di pagamento delle indennità ai lavoratori, ex mobilità in deroga negli enti locali e imprese. E, invece, mere questioni burocratiche fra Ministero del Lavoro, Inps e Regione Calabria avrebbero mandato in tilt l’intero sistema. A rendere ancora più paradossale la vicenda, il particolare che i fondi, indirizzati a favore dei sussidi di disoccupazione, sono da tempo già a disposizione del Governo regionale. La manifestazione d’interesse è stata fatta dal Dipartimento per lo sviluppo economico, il lavoro, la formazione e le politiche sociali. I 24 tirocinanti fanno oggi sapere che, in un incontro ufficioso, il dirigente di settore avrebbe comunicato all’assessore comunale al ramo Angelica Riso “che i pagamenti dovranno essere effettuati dall’Inps, dopo che tutti i nomi dei percettori degli ammortizzatori sociali in deroga saranno inseriti nel sistema della Regione”. In sostanza, “che l’iter è bloccato e la convenzione non è stata ancora nemmeno comunicata ai diretti interessati”, cioè agli stessi tirocinanti i quali, già alla prese con la precarietà del lavoro, si ritrovano loro malgrado a subire pure la beffa della mancata erogazione delle spettanze economiche maturate.

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