La leggenda di Donna Canfora e il mare turchese di Capo Vaticano cantati dagli Etno Pathos
Il gruppo musicale sta lavorando a un nuovo brano che sarà incentrato sulla tragica storia della giovane rapita dai saraceni. Alla realizzazione del videoclip collaborerà anche il Museo civico di Ricadi
Il gruppo musicale Etno Pathos sta lavorando da qualche settimana alla produzione di un nuovo brano inedito per raccontare “La Leggenda di Donna Canfora”, secondo la versione narrata a Capo Vaticano da molti storici, primo tra tutti il compianto avvocato Agostino Pantano. La storia, tramandata da secoli, narra di una bellissima donna la cui fama fu nota perfino ai mercanti di stoffe orientali, i quali giunsero sulle coste di Capo Vaticano per inscenare una compravendita proprio di tele pregiate, finalizzata in realtà al rapimento della giovane. Non si hanno certezze né sull’epoca né sulla veridicità degli episodi, ma si è più volte pensato che tali mercanti fossero incursori saraceni o turchi musulmani venuti sulle nostre coste, quindi collocabili in una qualunque epoca storica che parte dall’VIII secolo fino al XVI secolo (anche con un discreto senso dell’immaginazione). All’arrivo dei venditori l’incantevole Donna Canfora, tratta in inganno dalla bellezza delle mercanzie, viene rapita dagli incursori e trascinata a bordo della nave. Ma pur di non cedere al rapimento, perdendo l’onore di donna del Sud, preferisce suicidarsi in mare. Il vestito che indossava quel giorno, di un colore blu turchese, pare abbia dato le sfumature al mare di Capo Vaticano, puntualmente meta per tantissimi turisti ogni anno.
Il brano, scritto ed arrangiato da Maurizio Pantano, racconta la Leggenda nella sua chiave più drammatica (il suicidio di Donna Canfora) ma, nello stesso tempo, esalta la figura della donna meridionale la quale ha sempre preferito la dignità in ragione delle proprie origini. Con l’uscita del brano musicale dedicato a Donna Canfora è prevista anche la realizzazione di un videoclip, sponsorizzato e prodotto dall’omonimo villaggio. Il video prevede anche la collaborazione del Mu.Ri. (Museo civico di Ricadi), che disporrà di alcuni oggetti e suppellettili storici in maniera totalmente gratuita al fine di contribuire alla diffusione della cultura popolare attraverso la musica.
LEGGI ANCHE: “Trupia”, il nuovo brano degli Etno Pathos che celebra la Perla del Tirreno
I tri d’a cruci, la lotta tra tropeani e saraceni portata in scena dalla Compagnia teatrale BA17