mercoledì,Giugno 4 2025

Al Valentianum un incontro tra generazioni per riscoprire l’identità di Vibo: successo per l’iniziativa di Ali di Vibonesità

L’associazione ha riunito ex sindaci, studenti, artisti e studiosi in un evento patrocinato dal Comune e dal gioielliere Franzé, tra memoria, impegno civile e riflessione sul futuro della città

Al Valentianum un incontro tra generazioni per riscoprire l’identità di Vibo: successo per l’iniziativa di Ali di Vibonesità

Ha riscosso una grande partecipazione l’iniziativa promossa dall’associazione storico-culturale Ali di Vibonesità, con il patrocinio del Comune di Vibo Valentia e del gioielliere Salvatore Franzé, tra le mura del Valentianum di Vibo Valentia. Un evento ideato per mettere in dialogo generazioni diverse attraverso un racconto condiviso della città: un’occasione per guardarsi negli occhi, ricordare e ritrovarsi.

L’incontro è stato aperto dal sindaco Enzo Romeo, che ha sottolineato l’importanza del confronto e della partecipazione attiva per favorire processi di sviluppo armonico della comunità. Ha avviato gli interventi la prof.ssa Eleonora Cannatelli, presidente del Rotary Hipponion, che ha evidenziato il ruolo centrale delle associazioni come luoghi di formazione civica, ponte tra scuola e territorio, strumenti di cittadinanza attiva e consapevole. Il suo appello ai giovani è stato chiaro: non solo eredi, ma architetti del proprio futuro.

Di spessore poi l’intervento di monsignor Filippo Ramondino, scrittore e studioso della storia calabrese, che ha offerto una lettura etica della memoria e del valore del passato, ribadendo come ribadito come la storia di Vibo sia fatta di identità molteplici e che comprenderla è necessario per costruire un futuro condiviso. Il giornalista, scrittore e poeta Michele Petullà ha invece concentrato la sua riflessione sulla figura di Carlo Diano, intellettuale vibonese del Novecento, indicandolo come simbolo di congiunzione tra mito e pensiero, tra Grecia e modernità. Secondo Petullà, riscoprire Diano significa riscoprire sé stessi, e la cultura deve essere intesa non come orpello, ma come struttura portante della vita cittadina.

Uno dei momenti centrali dell’incontro è stato il dialogo tra i giovani presenti e gli ex sindaci di Vibo Valentia, introdotti e moderati dal giornalista Salvatore Berlingieri. Sono intervenuti Lorenzo De Sossi, Michele Montagnese, Giuseppe Ceravolo, Leonardo Brasca, Mario Iozzo, Franco Sammarco, Nicola D’Agostino e Maria Limardo. Ognuno ha condiviso la propria esperienza amministrativa, toccando temi come la gestione del territorio, la cultura, l’emergenza sociale e l’identità urbana, trasformando il ricordo in testimonianza viva.

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Particolarmente sentito l’intervento della studentessa Maria Celeste Paraguay, che ha espresso in modo diretto e sincero il rapporto tra giovani e politica, sottolineando la necessità di coinvolgimento concreto e quotidiano nella vita civica. Ha arricchito la giornata la presenza dello storico orafo calabrese Gerardo Sacco, simbolo dell’artigianato artistico regionale. Sacco ha sottolineato il legame tra creatività e radici culturali, donando al presidente di Ali di Vibonesità, Peppe Sarlo, una sua opera come riconoscimento per l’impegno nella valorizzazione dell’identità calabrese.

L’evento si è distinto anche per la sua curata componente artistica e simbolica: le porte metaforiche dipinte da Antonio Fortebraccio, le fotografie d’epoca selezionate da Piero Monterosso e Nazzareno Congestrì, e le musiche del maestro Pino Puzzello hanno fatto da cornice sensibile all’intera giornata.

A concludere i lavori è stato proprio Peppe Sarlo, presidente dell’associazione, che ha riassunto il senso dell’iniziativa e consegnato le targhe commemorative agli ex sindaci e agli ospiti, in segno di gratitudine e riconoscimento.

Il riconoscimento conferito al presidente di Ali di Vibonesità Peppe Sarlo dall’orafo Gerardo Sacco

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