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Eleonora, una donna tra due secoli: il romanzo che racconta la storia della prima giornalista della provincia vibonese

Il libro scritto da Luciano Prestia e da Mariangela Preta, tratta la vera storia di Eleonora Morelli originaria di Triparni

Eleonora, una donna tra due secoli: il romanzo che racconta la storia della prima giornalista della provincia vibonese
Eleonora Morelli, la prima giornalista donna nella provincia vibonese

Sta prendendo sempre più piede il romanzo storico “Eleonora-una donna tra due secoli”, un libro voluto e realizzato dallo scrittore Luciano Prestia e dalla direttrice del Polo Museale, nonché archeologa e curatrice culturale, Mariangela Preta. Una storia vera che tratta della vibonese Eleonora Morelli, nata a Triparni nel 1897, e che tra mille intrecci ha dovuto affrontare a modo suo le due guerre mondiali, un regime e una modernità che stentava ad arrivare a causa del fascismo e dei cambiamenti sociali che coinvolgono anche la sua famiglia. Tra mille ostacoli e difficoltà, Eleonora sarà laureata e sarà la prima giornalista della provincia vibonese a ottenere appunto la tessera giornalistica de “Il giornale d’Italia”. Una storia dimenticata e che i due autori hanno voluto fortemente che tornasse alla luce.

La storia di Eleonora

Correva il 1921 quando una giovane donna calabrese, Eleonora Morelli, scrive la storia della sua città: è la prima vibonese a laurearsi, in seguito agli studi perseguiti all’Università “La Sapienza” di Roma, in un’epoca in cui l’accesso agli studi universitari per le donne era ancora una conquista rara e straordinaria. La sua piccola rivoluzione però non si ferma a questo e nel 1930 diventa corrispondente per Il Giornale d’Italia, firmando articoli che le conferiscono il titolo di prima giornalista vibonese. Nonostante ciò, Eleonora sceglie di tornare nella sua Vibo Valentia per dedicare la sua vita all’insegnamento e all’impegno culturale e civile.
A riportare in luce la sua storia è dunque il volume sopra menzionato, edito da Libritalia e frutto della ricerca degli stessi Mariangela Preta e Luciano Prestia che, grazie alla disponibilità della professoressa Anita Preta, dei Principi di Santa Margherita, hanno potuto accedere a documenti originali, carteggi, poesie e articoli giornalistici, custoditi nella biblioteca del marito di Anita, il compianto prof. Luigi Palermo di Santa Margherita.

La visione dei due autori

Un lavoro meticoloso per riportare in auge ogni dettaglio della vita di una donna che col tempo è divenuta un esempio per le generazioni successive. Martellante anche l’impegno della stessa Mariangela Preta: «Scoprire Eleonora Morelli è stato un viaggio nell’anima di una donna che ha saputo vivere tra due secoli con coraggio e dignità. La sua scrittura, il suo pensiero e le sue scelte parlano ancora oggi e il nostro libro vuole restituirle il posto che merita nella storia culturale del Mezzogiorno».
Sulla stessa lunghezza d’onda anche Luciano Prestia: «Abbiamo sentito il dovere morale e civile di raccontare la sua vita, fatta di passione, studio e libertà. Il nostro lavoro vuole essere un primo passo verso una narrazione più completa e giusta del ruolo delle donne nella storia culturale calabrese».
Come accennato, fondamentale anche l’aiuto di Anita Preta, discendente dei Principi di Santa Margherita: «Eleonora era una zia speciale per noi, tanto che la mia secondo genita porta il suo nome. Nei cassetti e tra gli scaffali della nostra biblioteca abbiamo trovato tratti di una vita che parlano di forza, lucidità e intelligenza. Mettere questi documenti a disposizione è stato un atto di memoria e di gratitudine».

Questo libro è oggi una testimonianza preziosa di una storia dimenticata, che torna a ispirare le nuove generazioni. La presentazione del volume sarà ospitata in diverse sedi istituzionali, scolastiche e culturali, per promuovere non solo la memoria di Eleonora Morelli, ma anche una riflessione più ampia sul ruolo delle donne nella storia e nella cultura del Sud.

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