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Musica e cultura, il sito rupestre di Zungri “invaso” dai cantastorie

La Valle degli Sbariati si popola di artisti. Una due giorni di eventi per valorizzare il Parco archeologico e far conoscere l’antica arte dei poeti di strada

Musica e cultura, il sito rupestre di Zungri “invaso” dai cantastorie

Si è popolato di poeti e cantori “ambulanti” l’Insediamento rupestre di Zungri. La città di pietra ha accolto, nella giornata di ieri, la prima parte dell’evento “Stone | Festival di Cantastorie, le grotte raccontano”. Nel Parco archeologico degli Sbariati sono riecheggiate nenie antiche, suoni del passato. Grazie alla bravura degli artisti le grotte hanno ripreso vita, portando con sé tutto il fascino di un tempo. Sono questi alcuni elementi della manifestazione organizzata dall’Unione Cantastorie e Calabria Sona, sotto la direzione organizzativa di Giuseppe Marasco (Calabria Sona) e sotto la direzione artistica di Fulvio Cama.

Un percorso per valorizzare il sito e anche un’arte millenaria, che riporta alla memoria i racconti sui cantori e le leggende popolari. Il Festival è stato fortemente voluto dal Comune di Zungri, dal sindaco Francesco Galati e sostenuto dal team del museo, diretto da Maria Caterina Pietropaolo. Alle performance musicali, si è aggiunta la presentazione del libro “Le grotte rupestri di Zungri” del professor Pino Cinquegrana. Uno spazio dedicato all’antropologia, un “excursus” completo sulla valenza storica dell’Insediamento, datato tra il XII e XIV secolo dC.. Altra attesa giornata sarà quella di oggi, domenica 23 luglio, con l’annullo filatelico speciale a cura di Poste Italiane (dalle 16 alle 20).

Le dichiarazioni dei promotori. «L’idea nasce dalla volontà di rivalutare le tradizioni, le storie e anche i siti. L’area del Poro – spiega il direttore artistico Cama – ha dato significativi contributi nella tradizione della liuteria. Ed è proprio l’antenata della lira, strumento arcaico portato dai bizantini, l’elemento che ci collega all’Insediamento». Nella varietà di attività ed eventi promossi durante il periodo estivo, si cerca di valorizzare la storia e l’identità locale: «Gli artisti provengono da diverse zone della Calabria e della Sicilia. Ciascuno, in questa straordinaria occasione, porta nella grotta una storia». Sul significato delle iniziative si è anche espressa Maria Caterina Pietropaolo, responsabile del Museo: «Le grotte devono far rivivere l’intero paese. Per questo ci adopereremo in altrettante iniziative e stiamo lavorando affinché il Festival diventi appuntamento fisso. Prossimo evento il 19 agosto con la manifestazione “Etnoart”».

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