Talerico: «Da gennaio 2024 rischio divieto circolazione per molti scuolabus»
Il consigliere regionale lancia l’allarme: «È necessario intervenire con urgenza al fine di reperire i fondi per consentire il rinnovo dei mezzi dedicati al trasporto pubblico»
«Dal primo gennaio entrerà in vigore il divieto di circolazione per i veicoli degli Euro 2 ed Euro 3 (già vietati i veicoli Euro 0 ed Euro 1), per essere più precisi, dovrebbero essere ritirati dalla di circolazione sull’intero territorio nazionale i veicoli a motore delle categorie M2 e M3 alimentati a benzina o gasolio di classe. La maggior parte degli autobus e scuolabus impiegati dai diversi Comuni pertanto dal nuovo anno, salvo deroghe, non potranno più circolare». Lo scrive il consigliere regionale Antonello Talerico evidenziando: «È necessario intervenire con urgenza al fine di reperire i fondi per consentire il rinnovo, in tempi brevi, oltre che degli autobus anche degli scuolabus sul nostro territorio regionale, ciò al fine di evitare che tantissimi comuni a far data dal primo gennaio siano impossibilitati, a causa della carenza economica, di dotarsi di nuovi scuolabus e quindi di fornire questo servizio di vitale importanza soprattutto per i plessi di quei comuni delle aree interne, delle zone di montagna o classificate come zone svantaggiate dal Psr Calabria, ma anche per tutti gli altri sistemi di trasporto pubblico locale dell’intera Regione». Talerico aggiunge: «Erano già intervenute Anav e Asstra che avevano segnalato al Governo come il divieto di circolazione degli Euro 2 (era stato già rinviato) prima e poi degli autobus Euro 3 e l’eliminazione in così poco tempo di gran parte dei mezzi circolanti, nonchè la mancanza di adeguate infrastrutture a sostegno della mobilità sostenibile avrebbero causato gravi disservizi al tpl. Difatti, tenuto conto della situazione degli autobus calabresi il divieto di circolazione sopradetto rischia di rendere inutilizzabili oltre il 30% dei mezzi oggi circolanti per il trasporto pubblico locale. Risulta evidente come la mancanza di mezzi e infrastrutture per la mobilità ecologica e sostenibile renderebbe impossibile rimpiazzare tutti questi mezzi». Dinnanzi a questo pericolo potrebbe essere risolutivo «un rinvio del ritiro degli Euro 3 al 2025, anche se al momento non ci sono conferme in tal senso, permanendo i dubbi in merito all’impatto che queste misure potrebbero avere nei confronti dei Comuni e, più in generale per il trasporto pubblico locale calabrese, specie per quei territori che senza tpl rimarrebbero del tutto isolati».
In caso di mancanza di risorse e tempo per rimpiazzare tutti i vecchi mezzi, «l’aiuto potrebbe arrivare dagli autobus usati, ovvero ricorrere ad autobus Euro 5 o Euro 6 che hanno già un trascorso alle spalle ma presentano ancora indubitabili caratteristiche di sicurezza e funzionalità consentirebbe di assorbire il colpo inferto al tpl dal decreto 121/20221 e di garantire la continuità del trasporto che altrimenti sarebbe costretto a subire forti disservizi con ritardi e soppressioni di corse o anche di intere linee aprendo una stagione complicata per lavoratori e studenti». Per il consigliere regionale «il ricorso agli autobus usati, inoltre, permetterebbe di sostenere il peso della richiesta di trasporto e traghettare li parco mezzi circolante verso una più efficace integrazione di mezzi elettrici, a idrogeno e ibridi e delle relative reti infrastrutturali».
Altra soluzione, «potrebbe essere quella di ricorrere a più linee di finanziamento, dai fondi Pnrr dedicati alla mobilità sostenibile, ai fondi dedicati alla non autosufficienza, ai fondi della strategia delle aree interne nonché ai fondi del Psr Calabria o del Por Calabria. Resta inteso – conclude Talerico- che occorrerà sostenere le singole amministrazioni, se del caso favorendo come sopradetto un accesso tempestivo a nuove risorse finanziarie per evitare che dal 1° gennaio venga sospeso il trasporto pubblico locale per tutti quei territori ove i mezzi circolanti non siano più a norma per via del divieto di circolazione».
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