venerdì,Maggio 23 2025

Confesercenti protesta per l’esclusione dall’Associazione provinciale antiracket: «Componenti ridotti da 7 a 5, noi lasciati fuori»

La rappresentanza di categoria esprime «sconcerto e forte preoccupazione» chiedendo un incontro al sindaco Romeo che presiede l'organismo

Confesercenti protesta per l’esclusione dall’Associazione provinciale antiracket: «Componenti ridotti da 7 a 5, noi lasciati fuori»
Il corso di Vibo Valentia

Il rinnovo del Consiglio direttivo dell’associazione antiracket e antiusura della provincia di Vibo Valentia, avvenuto appena un mese fa, è al centro della polemica alimentata dalla Confesercenti in riferimento a diversi aspetti che, secondo l’associazione di categoria sarebbero da analizzare. Il tono è quello delle grandi occasioni, ma anche delle grandi delusioni.

«Sconcerto e forte preoccupazione» esprime Confesercenti Vibo, che in una nota durissima ha messo in evidenza dubbi sulla legittimità della ricostituzione avvenuta lo scorso aprile. L’associazione denuncia infatti di essere stata completamente esclusa: «Si è provveduto a ridurre il numero da 7 a soli 5 componenti, senza che risultino convocati altri enti o confederazioni, tra cui la Confesercenti, attiva e collaborativa da anni nel settore. Ricordiamo che già nel 2011, con lo sportello “SoS Impresa”, avevamo avviato un percorso di supporto e collaborazione, che tuttavia non sembra essere stato preso in considerazione dal sindaco né dal presidente Enzo Romeo dell’associazione antiracket, lasciando così un vuoto di trasparenza e di confronto».

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In particolare, sottolinea la nota, «Confesercenti chiede con fermezza chiarimenti su alcuni aspetti fondamentali: la pubblicazione dello statuto dell’associazione Antiracket, che dovrebbe essere disponibile su Amministrazione Trasparente, ad oggi non rintracciabile; le modalità e i criteri di riavvio, incluso il procedimento adottato e le comunicazioni ufficiali; l’ubicazione e gli orari di apertura dello sportello, che risultano ancora sconosciuti».

Nonostante le accuse, però, Confesercenti non chiude alla possibilità di dialogo. E ha già chiesto un incontro ufficiale con il primo cittadino Romeo per fare chiarezza alle diverse perplessità avanzate: «La mancanza di trasparenza – conclude la nota – e il modo con cui sono state gestite queste iniziative rischiano di creare un clima di sfiducia e sospetto, contrariamente ai principi di legalità, correttezza e trasparenza che devono guidare le istituzioni e le associazioni di categoria. Confesercenti si conferma disponibile al dialogo costruttivo e ha già inviato al sindaco una richiesta di incontro chiarificatore».

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