martedì,Aprile 23 2024

Crisi al Comune di Vibo, Lo Schiavo: «Appelli fuori tempo, si stacchi la spina»

Il leader dei Progressisti respinge ogni ipotesi di sostegno ed esprime un giudizio netto sull’operato di sindaco e maggioranza: «La città affonda, si restituisca la parola ai cittadini»

Crisi al Comune di Vibo, Lo Schiavo: «Appelli fuori tempo, si stacchi la spina»
Antonio Lo Schiavo

«Ho letto l’intervento del senatore Giuseppe Mangialavori e ascoltato l’intervista al sindaco Elio Costa. Per quanto mi riguarda siamo fuori tempo massimo per gli appelli alla responsabilità. La cosa migliore per la città è che la parola ritorni subito ai cittadini. Si metta fine a questa esperienza amministrativa. D’altronde è inutile invocare atteggiamenti propositivi quando per tre anni in consiglio comunale sono state sistematicamente bocciate tutte le nostre proposte». A riferirlo a Il Vibonese è il già candidato sindaco per il centrosinistra e leader dei Progressisti per Vibo Antonio Lo Schiavo, rispedendo al mittente la proposta di coinvolgimento delle forze politiche presenti in Consiglio per il rilancio dell’attività amministrativa avanzata dal senatore di forzista e subito raccolta dal sindaco nella videointervista rilasciata a Il Vibonese e LaC News. «Ricordo a me stesso – afferma Lo Schiavo – come sono finite le nostre iniziative su Italcementi, sull’acqua pubblica, sulla fusione dei comuni, sulla mensa dei poveri, sulla pianificazione urbanistica, su Triparni e le frazioni. Abbiamo tentato di parlare di problemi e di innalzare la qualità della discussione ma ci è stato sempre opposto un muro. Quando la maggioranza si è divisa ed è entrata in crisi con l’uscita del gruppo Vibo Unica, avevamo anche in quella sede dimostrato maturità chiedendo un gesto di umiltà e proponendo come fine mandato la condivisione di tre o quattro punti programmatici. Anche in quella occasione non abbiamo avuto risposta. Penso quindi che responsabili siamo stati fin troppo. Ora quindi non è più tempo di chiedere aiuto – afferma Lo Schiavo -. La città affonda, nessun punto programmatico è stato realizzato, ed è giusto che le forze che hanno vinto le elezioni si assumano la responsabilità di questo fallimento che non certifico io ma quotidianamente tutti i cittadini. Non si può pensare – conclude l’esponente dei Progressisti – di scaricare su altri il fallimento amministrativo tentando di distribuire equamente le colpe di questo disastro. Alla fine di questa consiliatura ognuno risponderà per il proprio operato. A questo punto è giusto che il bilancio lo traggano direttamente i cittadini».

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