lunedì,Aprile 29 2024

Da Occhiuto vademecum per arrivare all’Usca in auto in caso di positività? Granato: «Follia»

La senatrice del Movimento 5 Stelle: ««Il presidente della Regione e commissario ad acta ci meraviglia con un’altra sua splendida trovata»

Da Occhiuto vademecum per arrivare all’Usca in auto in caso di positività? Granato: «Follia»
Bianca Laura Granato

«Il presidente della Regione e commissario ad acta, Roberto Occhiuto, ci meraviglia con un’altra sua splendida trovata, affidata ad un fantasioso vademecum, rivolto a tutta la popolazione residente nel territorio regionale, da seguire per accedere ai nuovi trattamenti terapeutici, evitando il ricovero in ospedale, in caso di positività al Covid. Praticamente, arrivare – anche a piedi – alla prima Usca, ammesso che funzionino». È quanto afferma la senatrice del Movimento 5 Stelle Bianca Laura Granato. [Continua in basso]

Il presidente Roberto Occhiuto

«Il Dipartimento regionale della Salute ci assicura che bastano poche ma fondamentali indicazioni di fronte a un’accertata positività per essere curati anche a casa attraverso la somministrazione di antivirali in compresse e anticorpi monoclonali, disponibili dietro prescrizione medica. E come? – si chiede la senatrice – Arrivando in auto nei centri abilitati alla prescrizione dove sarà visitato e sulla base delle condizioni di salute verrà deciso se prescrivere gli antivirali in compresse o somministrare gli anticorpi monoclonali? Stiamo tranquilli: il medico di medicina generale o il medico dell’Usca dell’Azienda sanitaria provinciale di riferimento compilerà una scheda di pre-arruolamento e fisserà un appuntamento presso il centro abilitato più vicino all’abitazione del paziente. Siamo veramente alla follia, o meglio siamo più o meno nelle stesse condizioni in cui eravamo 2 anni fa, senza obblighi vaccinali e Green pass– conclude la senatrice Granato – ci spieghi invece cosa sta facendo, sceriffo a parte, di concreto per migliorare il sistema sanitario e garantire a tutti, con o senza vaccino, l’accesso alle cure, dato che la sanità calabrese è ancora all’anno zero, e la scomparsa della piccola Ginevra di Mesoraca ne è la tragica dimostrazione».

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