venerdì,Aprile 26 2024

Mileto: dura replica del sindaco sull’aumento delle indennità di funzione

Giordano respinge le accuse definendole una vigliaccata e spiega che gli aumenti non graveranno sul Comune e sono un obbligo previsto dalla legge

Mileto: dura replica del sindaco sull’aumento delle indennità di funzione
Il sindaco Giordano

Arriva a stretto giro di posta la replica del sindaco, Salvatore Fortunato Giordano, all’accusa rivoltagli da Cristian Vardaro sul tema dell’adeguamento dell’indennità di funzione dei vari componenti dell’assise consiliare di Mileto. Una risposta in cui il primo cittadino ci tiene a sottolineare che nessun aumento di indennità è stato mai pensato e mai previsto «dal sottoscritto né dall’attuale amministrazione, essendo invece impegnati a dare lustro al nostro Comune», definendo quindi le argomentazioni del candidato non eletto della lista Scopelliti come «quelle di qualcuno che, come al solito, ama spargere veleno strumentalizzando i fatti senza dire la verità, non avendo rispetto dei cittadini e della loro intelligenza e credendo di poterli strumentalizzare contro l’amministrazione comunale. Una vigliaccata che lascia il tempo che trova e che – ha spiegato il sindaco – esprime quali possano essere le prospettive di sviluppo insite nella testa di questi soggiogatori di folle e del pericolo che la comunità ha corso se solo fossero stati eletti. Come noto – Ha continuato Giordano – il provvedimento de quo è stato deliberato dal Parlamento ove né il sindaco né la giunta siedono e hanno il potere di intervento. Quindi è legge dello Stato. Anzi, la legge di bilancio prevede anche la possibilità che gli aumenti a regime possano essere anticipati su volontà del sindaco e della giunta gravando sul bilancio. Ma il sindaco e la giunta di Mileto hanno rifiutato di fare questo per non aggravare il bilancio comunale». [Continua in basso]

L’inquilino di Palazzo dei normanni prosegue rimarcando che, inoltre, nelle accuse rivoltegli «non si riferisce, in maniera subdola, che gli aumenti vengono coperti da trasferimenti erariali dello Stato e non del Comune». E che, quindi, «nessun aggravamento dei conti deriva da questo aumento, essendo a totale carico dello Stato. Gli aumenti sono un obbligo previsto dalla legge – aggiunge – e prova ne è che per la loro applicazione non c’è bisogno di nessuna delibera da parte della giunta e nessun provvedimento del sindaco ma di un semplice atto amministrativo in mancanza del quale i fondi vengono restituiti allo Stato».

Giordano conclude la sua replica ricordando che, «per evitare facili strumentalizzazioni», lo scorso 26 febbraio è intervenuto anche il comitato direttivo dell’Anci Calabria, assumendo una dura posizione e, tra l’altro, precisando «che non sono consentite devoluzioni e alle rinunce riguardanti il maggiore beneficio introdotto dalla legge fa seguito un obbligo di restituzione e recupero da parte dello Stato».

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