martedì,Aprile 23 2024

Vibo sprofonda nel degrado, l’affondo di Lo Gatto alla giunta di…“alto profilo”

Il componente della segreteria cittadina di “Azione” interviene per richiamare alle proprie responsabilità un’amministrazione comunale alle prese con il cambio degli assessori

Vibo sprofonda nel degrado, l’affondo di Lo Gatto alla giunta di…“alto profilo”
Le erbacce nel quartiere Sant'Aloe di Vibo
Pierluigi Lo Gatto

«La città e le frazioni sprofondano in un abisso di incuria e degrado, mentre l’unica preoccupazione dell’amministrazione comunale di Vibo Valentia è quella di cambiare le pedine e recuperare un po’ di aria (malsana) per prolungare un’agonia invano mascherata da selfie e proclami di miracoli e conquiste». E’ quanto afferma il componente della segreteria cittadina di “Azione” Pierluigi Lo Gatto. «Infatti i risultati di quella “Giunta di alto profilo”, sbandierata come panacea alle problematiche del territorio, sono sotto gli occhi di tutti: acqua inquinata nelle condotte, fogne a cielo aperto, depuratori zoppicanti, torrenti che sversano in mare, strade che franano e rifranano, mulattiere inaugurate come fossero autostrade, uno sfacelo economico ed ambientale frutto di un’unica, questa sì, alta capacità: quella di distribuire incarichi ed elargir prebende. [Continua in basso]

Erbacce sul marciapiede di via Accademie Vibonesi

Sarebbe stato meglio che l’allegra ed elegante delegazione, oltre che andare a fotografare la Mole – aggiunge Lo Gatto – si fosse fatta una passeggiata per Vibo Valentia, indossando abiti di poco valore viste le buche e le erbacce che imperversano in vari quartieri. E così si sarebbe accorta dello stato in cui versa la zona di S.Aloe, stretta tra gli arbusti che asfissiano ancora la zona archeologica e i fitti cespugli prospicienti viale della Pace, peraltro via d’accesso principale alla nostra città. E che dire di viale Feudotto e di via Olivarella, dove per camminare sul marciapiede bisogna essere dotati di fine equilibrio?
E pensare che si erano coagulate le “forze migliori”, balzate come canguri da uno schieramento all’altro per regalare alla città una tale sapienza ed un tale impegno al di sopra degli interessi personali che sembravano costituire un naturale viatico dell’amministrazione verso la santità.
Una superiorità intellettuale e pratica della Giunta rispetto al popolo “ignorante” che addirittura si proponeva di “insegnare ai genitori il valore della lettura”; gli stessi genitori che, lavorando in aziende ed uffici, avrebbero tranquillamente (e davvero) potuto insegnare ai nostri governanti locali il valore del sacrificio e della buona prassi amministrativa.
Tutto cambia perché nulla cambi: se questo è l’intento di gattopardiana memoria, le poltrone così accanitamente abbracciate diventeranno infuocate più della prossima estate».

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