Grillo (Ncd) caustico sul Pd vibonese: «Sulla dieta mediterranea sia più coerente»
Proprio non si capacita, il coordinatore provinciale del Nuovo Centrodestra, Alfonso Grillo, del fatto che il Partito democratico possa aver preso una posizione tanto netta.
Non si spiega come mai, i vertici democrat vibonesi, si siano tanto scandalizzati riguardo alla convocazione, da parte della maggioranza guidata dal sindaco di Vibo, Elio Costa, di un consiglio comunale straordinario sulla dieta mediterranea.
Consiglio aperto sulla dieta mediterranea, il Pd stronca l’iniziativa della maggioranza
«Fatemi capire – argomenta Grillo-: Il tema della dieta mediterranea non può essere affrontato in un civico consesso perché non rappresenterebbe una necessità impellente avvertita dal cittadino? Ok. Poniamo il caso che sia vero. Il Pd potrebbe spiegarmi perché, allora, il tema merita di essere affrontato a prioritariamente a livello regionale, con la proposta di una nuova legge, nuova si fa per dire, a regolamentazione della questione? No, perché se non è una necessità per i vibonesi, non lo è nemmeno per i calabresi. O sbaglio?».
Grillo interviene sulla questione sollevata questa mattina dal gruppo dirigente vibonese del Partito democratico, rammentando, di fatto, la paternità dell’iniziativa in consiglio regionale e, al tempo stesso, non esitando a dirsi, egli sì, «perplesso per questa uscita che sa tanto di ordine di scuderia». Ponendo una «umile e semplice domanda: come mai il Pd, partito che governa la Calabria, anziché dare risposta ai grandi problemi, quali disoccupazione giovanile, fondi comunitari, infrastrutture e sanità, si occupa di dieta mediterranea? Forse perché la questione, contrariamente a quanto sostengono Mirabello, Lo Schiavo e gli altri, è importante». Per il coordinatore Ncd «il Pd non ci fa una bella figura. Prima di intervenire – aggiunge -, bisognerebbe ragionare un po’ in coerenza. Perché, altrimenti, si corre il rischio di mostrare le proprie debolezze – nel momento in cui – per seguire gli ordini di scuderia, deve votare una proposta di legge che sottrae a Vibo Valentia una risorsa attribuitagli da tutto il mondo scientifico».