giovedì,Aprile 25 2024

Comune di Vibo: Nesci (“Noi con l’Italia”) contro le dichiarazioni del segretario Scuglia

I conti in rosso e le misure di risanamento al centro del confronto-scontro che chiama in causa pure il sindaco Limardo

Comune di Vibo: Nesci (“Noi con l’Italia”) contro le dichiarazioni del segretario Scuglia
Il segretario del Comune di Vibo Domenico Scuglia e nel riquadro Maria Rosaria Nesci
Palazzo Luigi Razza, sede del Comune

“Ogni singola affermazione del dott. Scuglia, chiaramente volta a giustificare l’azione amministrativo-politica dell’ente, è ancora più inesatta delle precedenti dichiarazioni rese dal sindaco ed in ordine alle quali ho già avuto modo di esprimermi”. E’ quanto afferma in una nota Maria Rosaria Nesci, esponente di “Noi con l’Italia”, in ordine ad alcune spiegazioni fornite dal segretario generale del Comune di Vibo Valentia, Domenico Scuglia, sulla situazione finanziaria dell’ente.
“Il segretario generale – fa osservare la Nesci – preliminarmente dichiara: “Chi scrive che l’ente avrebbe dovuto revocare la procedura di predissesto deliberata dalla gestione commissariale nell’aprile 2019, dimentica che tale decisione avrebbe comportato la dichiarazione di dissesto ipso iure”.
Ebbene, carissimo segretario generale, qui l’unica dimenticanza che emerge è la sua, poiché dovrebbe sapere che entro 90 giorni dall’esecutività della delibera del ricorso alla procedura di Riequilibrio finanziario pluriennale, il Consiglio dell’ente locale avrebbe potuto revocare la stessa delibera, senza che ciò comportasse la dichiarazione di dissesto ipso iure.
E, nel caso di specie, mi risulta invece che, nonostante il Piano fosse stato deliberato dal commissario straordinario in data 30 aprile 2019, il Consiglio comunale di Vibo Valentia, su evidente input della giunta comunale guidata dal sindaco Limardo, anziché revocare la citata delibera abbia optato per l’approvazione del Piano medesimo. [Continua in basso]

Il segretario generale afferma ancora: “Invece chi stigmatizza le recenti assunzioni dopo un decennio di sole cessazioni, dimentica che il risanamento non si raggiunge con la soppressione del personale”
Ebbene, non mi pare – aggiunge la Nesci – che qualcuno abbia mai stigmatizzato le recenti assunzioni. Semplicemente tra le varie contestazioni mosse è stato evidenziato che per tentare di risanare l’ente non è stato possibile fare nuove assunzioni per via dell’attuazione di un Prfp, che si ricorda essere stato dichiarato carente dei presupposti ab origine. E questo mi pare abbastanza ovvio.
Scuglia infine, dichiara: “Le Sezioni Riunite…hanno rinviato alle misure contemplate dagli artt 268 e 268 bis del Tuel. … Il problema è quello di intendere l’accesso a queste misure straordinarie come occasione utile o meno al risanamento reale delle disastrate casse comunali …” .

In sintesi, mi pare di capire dal tenore letterale di questa affermazione, che non lascia spazio ad altre interpretazioni, che secondo il segretario generale il problema attuale per il Comune di Vibo Valentia sia quello di comprendere come far sì che l’accesso alle misure di cui alle citate disposizioni normative possa rappresentare un’occasione utile o meno al risanamento reale delle disastrate casse comunali. E però, se così fosse, credo che non sia stato ben compreso il PQM  della Sentenza emessa dalla Corte dei Conti a Sezioni Riunite del 1° marzo 2023. Ed infatti tale organo giudiziario non ha sostenuto che allo stato attuale siano da adottarsi le misure di cui gli artt. 268 e 268 bis del Tuel.

Questo valeva, infatti, per la data in cui era stato deliberato il Piano di Riequilibrio che, lo si rammenta, non è stato omologato poiché non sussistevano i presupposti di cui all’art. 243 bis e ss. Tuel ma sussistevano quelli di cui agli artt. 268 e 268 bis comma 1 bis Tuel. Per meglio comprendere di cosa si stia parlando, carissimo segretario, la invito a volersi soffermare sulla lettura delle norme sopra citate, magari potrà lascarsi trasportare anche lei dalle dovute intuizioni. Ad oggi, peraltro, il sindaco di Vibo Valentia mi pare si sia anche fregiato di aver risanato parzialmente le casse del Comune e, pertanto, non è escluso che possa accedersi a misure che consentano di superare le condizioni di squilibrio finanziario e che siano meno restrittive di un nuovo Piano di riequilibrio finanziario pluriennale o addirittura di un dissesto. O forse non è così?

Questa valutazione ovviamente non spetta alla scrivente, la quale, al pari di ogni altro cittadino, non è a conoscenza della reale esposizione debitoria in cui versa il Comune di Vibo Valentia ma certamente ciò che si spera è, comunque, la migliore soluzione possibile nell’interesse di tutti auspicando che, a tal fine, il sindaco di Vibo Valentia possa portare il Comune fuori dal pantano nel quale ella stessa ha contribuito ad infilarlo”.

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