sabato,Aprile 27 2024

Il Corsivo | Comune Vibo: ecco tutti gli ostacoli ad una ricandidatura della Limardo

La rivendicazione di un secondo mandato da parte del sindaco poggia su basi molto fragili

Il Corsivo | Comune Vibo: ecco tutti gli ostacoli ad una ricandidatura della Limardo
Il Comune di Vibo e il sindaco Maria Limardo

La realizzazione di un parco giochi all’interno del parcheggio di piazza Spogliatore conferma – qualora ve ne fosse bisogno – il livello dell’esecutivo guidato dal sindaco Limardo.  Una determinazione grottesca per chiunque sia dotato di buon senso, mentre per il tecnico progettista da un lato ed  il sindaco ed i suoi assessori dall’altro,  il fatto che i bambini, nell’utilizzare il parco giochi, respirino a pieni polmoni i gas di scarico delle autovetture non costituisce evidentemente un pregiudizio, bensì una sana attività. La vicenda nel suo complesso non desta nè stupore, nè rappresenta una novità, poichè in questi quattro anni di scelte scriteriate ne abbiamo viste a iosa: basti ricordare – per rimanere nello specifico campo dell’approssimazione ed incompetenza con cui vengono affrontate le esigenze e le tematiche afferenti ai bambini vibonesil’altra geniale trovata, ritenuta idonea dal sindaco a risolvere il problema della collocazione degli alunni della scuola di Portosalvo impossibilitati a svolgere le lezioni dopo che il loro istituto, sperperati centomila euro per il rifacimento del tetto, era stato dichiarato inagibile per imminente pericolo di crollo dagli ispettori ministeriali. All’epoca l’esecutivo propose di far svolgere le lezioni sotto le tende, iniziativa poi naufragata per la veemente ed indignata reazione dei genitori e dell’opinione pubblica. Ma se la vicenda odierna non stupisce e non sorprende, pur tuttavia essa alimenta  grandi preoccupazioni se rapportata alle recenti dichiarazioni del primo cittadino, il quale in ordine alla futura gestione del teatro comunale ha testualmente affermato: “questa amministrazione ha ben chiaro il percorso da seguire nella fase successiva a quella della conclusione dei lavori”…. “La mia idea porterà benefici”.  Se il “percorso da seguire” e le “idee formulate” ricalcano  lo stesso parametro logico delle scelte di cui si è detto sopra, c’è da farsi venire la pelle d’oca. [CONTINUA IN BASSO]

Maria Limardo

Collocata in questo quadro più ampio, l’ultima disavventura amministrativa riporta l’attenzione su un’altra famosa dichiarazione del primo cittadino, il quale ebbe a dire, nell’intento di “prenotare” la propria ricandidatura, che negli anni del suo primo mandato ha seminato molto e quindi è legittimo che sia lei a raccogliere i frutti nel corso del secondo quinquennio. Tale assunto è divenuto di scottante attualità proprio in quest’ultimo periodo, caratterizzato dall’avvio delle “manovre politiche” in vista della prossima primavera. Stando così le cose, ed essendoci occupati di recente delle posizioni delle coalizioni di centrodestra e centrosinistra, nonché di Stefano Luciano e Vito Pitaro, appare opportuno dedicare uno spazio, sullo specifico tema, al primo cittadino, il quale, sotto i diversi profili sopra delineati, è comunque il protagonista  dell’odierno intervento. La domanda da porsi è se le rivendicazioni della Limardo poggino su basi concrete. Se dovessimo limitare  la nostra disamina ai risultati squisitamente amministrativi, la domanda sarebbe pleonastica, ma ritenendo che un sindaco non possa  essere valutato esclusivamente alla luce di essi – sui quali potrebbero influire cause non imputabili alle sue capacità – in questa sede esploreremo l’altra faccia della medaglia, quella inerente alle sue capacità politiche, la più importante delle quali è certamente quella di saper aggregare, portando o mantenendo il consenso intorno alla propria persona. Alla luce degli eventi registrati in consiglio comunale, anche sotto questo aspetto le considerazioni non possono che essere negative, se  possibile ancor più di quelle relative all’aspetto amministrativo. Nessuna capacità di aggregazione, anzi, al contrario, una spiccata capacità a dividere, che ha portato al depauperamento di quella maggioranza bulgara di cui era titolare in consiglio comunale Forza Italia al momento del suo insediamento, fino al punto che oggi la sua maggioranza non ha più i numeri per poter convocare la massima assise in prima seduta. Un fuggi fuggi generale, che da un lato ha portato molti consiglieri eletti tra le file di Forza Italia e delle altre liste della coalizione a spostarsi nei banchi dell’opposizione, e dall’altro ha costretto l’intera coalizione di centrodestra a dipendere totalmente, per la propria sopravvivenza, dal sostegno della lista che fa capo a Vito Pitaro. Per combinare un disastro del genere bisogna possedere doti fuori dal comune, le quali vanno però nella direzione opposta a quelle che potrebbero legittimare e dare un senso alle pretese del sindaco. La verità è che la politica non si può fare guardandosi la mattina allo specchio e  pensando di essere la più bella del reame, la più preparata e la più furba; chi segue questa strada non può che produrre i risultati di cui si è detto. Alla luce di quanto scritto diventa difficile comprendere sulla scorta di quali credenziali il primo cittadino poggi le sue rivendicazioni ad un secondo mandato.   

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