Comune di Vibo, manovra finanziaria e soldi pubblici, Luciano: «Superficialità dal sindaco»
La città aspetta di conoscere le motivazioni che hanno spinto la Corte dei Conti a dichiarare inammissibile il Piano predisposto dalla Limardo così come si attende di sapere come sono stati spesi i finanziamenti per “Vibo Capitale del libro”. Consiglio convocato solo dopo diffida della Prefettura
“Un sindaco che ha la responsabilità di guidare una città capoluogo non può essere superficiale soprattutto in riferimento ai soldi pubblici che rappresentano l’elemento più importante sotto il profilo amministrativo. Pertanto non è possibile fare calare il silenziatore rispetto al grande tema dei conti pubblici del Comune di Vibo Valentia e rispetto alla manovra finanziaria gestita dal sindaco che ha portato al naufragio. I cittadini hanno il diritto di sapere quali sono le motivazioni per le quali la Corte dei Conti ha stabilito che il Piano di riequilibrio non poteva essere presentato”. E’ quantodichiara in una nota Stefano Luciano, consigliere comunale di Azione. “Sono state inoltrate tali motivazioni inoltrate all’ente? Perché il sindaco non vuole chiarire in modo diretto e trasparente come sia stato possibile prima sbagliare e poi rendere inammissibile un Piano che lei stessa aveva definito come diretto a risollevare la città?Si continua a fare finta di nulla. La città è stanca della superficialità con cui si gestisce la cosa pubblica senza il rispetto peraltro della dovuta trasparenza che è obbligatoria per chi esercita funzioni pubbliche. Sul punto, e sempre a proposito di soldi pubblici, alcuni gruppi consiliari non hanno ancora avuto una risposta relativamente al quesito finalizzato a sapere come sono stati gestiti i soldi di Vibo Capitale del libro. Dove sono finiti i soldi? E cosa è rimasto alla città di quelle spese?
Non appare inoltre sostenibile che per l’approvazione delle manovre di bilancio, così come avverrà nel corso del Consiglio di domani, si debba attendere la diffida della Prefettura. Ciò è sintomatico della superficialità di cui si è detto in premessa, che non consente peraltro ai consiglieri comunali di studiare in tempo le pratiche per dare un contributo positivo alla trattazione delle stesse. Non si può sperare in un futuro migliore se i cittadini non riacquisiscono fiducia nella politica e questa fiducia – conclude Luciano – nasce dalla trasparenza e dalla chiarezza delle istituzioni”.
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