domenica,Maggio 19 2024

Vibo al voto, il presidente del Consiglio comunale Putrino saluta: «Si è dato vita a un percorso di rinascita»

Nel commiato, parole di elogio al lavoro portato avanti dal sindaco Limardo che, «indenne da Rinascita Scott e Pandemia ha deciso di traghettare il Comune sulla sponda del risanamento»

Vibo al voto, il presidente del Consiglio comunale Putrino saluta: «Si è dato vita a un percorso di rinascita»
L'aula consiliare di Vibo e nel riquadro il presidente Rino Putrino
il presidente del consiglio comunale Rino Putrino

Il presidente del Consiglio comunale di Vibo Valentia, Nazzareno Valentino Putrino ha salutato i gruppi politici, i dipendenti e gli elettori in vista della chiamata alle urne. Il discorso, pronunciato in occasione dell’ultima assise, si aperto con il ricordo di Raffaele Iorfida, prematuramente scomparso.

«Nei cinque anni che ci lasciamo alle spalle, questa Sala è stata il centro della Città in una fase politico istituzionale che ha dato inizio alla rinascita, come araba fenice, di un Ente locale ormai pronto a modificare i propri connotati che lo relegavano tristemente in una pagina di storia colma di pieghe e contraddizioni. Con l’impegno del Consiglio, delle 5 Commissioni consiliari permanenti, della Giunta, degli Uffici comunali e di un Sindaco Gladiatore, la legislatura può considerarsi trascorsa; partecipo a tutti sentimenti di ringraziamento per l’attività svolta, nella sana convinzione che ognuno ha agito per il bene comune. Ho felicemente constatato in più occasioni quanto la polemica, sale della politica, abbia lasciato spazio alla riflessione, funzionale alla volontà di interpretare un’esigenza, un progetto, un obiettivo il più possibile vicini alle attese dell’intera Comunità. Come ben sapete non è mio costume affidare a discorsi ufficiali molto più che qualche concetto; sin dall’inizio ho sempre creduto nella lealtà dei ruoli di ciascuno, in primis di questo Sindaco al quale vanno riconosciute onestà intellettuale e, maggiormente, doti di caparbietà, autorevolezza, coraggio ed ardore politico indispensabili, allorquando Maria Limardo, indenne da Rinascita Scott e Pandemia, circostanze capaci di tarpare le ali e demolire i garretti del mitico Pegaso, ha deciso, con successo, di traghettare il Comune sulla sponda del risanamento, attività quest’ultima ineludibile al vero cambiamento che possa rispondere alle attese, alle speranze ed ai bisogni di questa Città che ha intrapreso il percorso del rinnovamento, nel rispetto delle sue tradizioni».

Il Comune di Vibo Valentia

«Sono grato a coloro i quali hanno deciso di eleggermi alla guida del Consiglio Comunale ed aver vissuto questa esperienza irta di difficoltà ed inconvenienti; se in questi anni sono emersi, talvolta, motivi di incomprensione, spero li abbiate metabolizzati piccola parte di un compito complesso, talora ingrato, ma sempre onorevole perché svolto a fianco di persone corrette ed appassionate. La politica è arte nobile e faticosa, richiede doti non comuni di entusiasmo ed abnegazione, mettendo a dura prova coloro i quali, in tale ambito, sono chiamati a prestare impegno e professionalità. Per tali motivi, nel momento in cui giunge al termine la mia esperienza alla guida di questo Consiglio Comunale, intendo esprimere un sentito ringraziamento a quanti hanno contribuito, a vario titolo, a rendere meno difficoltoso tale importante incarico istituzionale; nel merito,ringrazio Il segretario generale dell’Ente, Domenico Libero Scuglia, presente quanto essenziale, competente quanto esaustivo, per me figura indispensabile, garanzia di legalità per ogni attività afferente questo Consiglio e non solo; ringrazio ancora il vice presidente del Consiglio comunale, Giuseppe Policaro, sintesi puntuale di affidabilità, lungimiranza e sagacia politica. Mi preme ancora menzionare i dirigenti comunali, nelle persone della dottoressa Claudia Santoro e dell’ingegnere Claudio Le Piane ai quali intendo riconoscere le doti dell’ascolto e della disponibilità. Saluto la ormai quiescente dottoressa Teti preziosa sempre e comunque, porgo il benvenuto al neo dirigente, ingegnere Nisticò. Saluto affettuosamente tutti i dipendenti del Comune, veri artefici del funzionamento della macchina burocratico amministrativa dell’Ente; a loro voglio tributare il merito, seppur tra mille difficoltà della caparbietà con la quale, quotidianamente affrontano i mille problemi derivanti da una Città che vuole cambiare e continuerà a farlo grazie anche al loro impegno. Ringrazio l’Ufficio di segreteria del sindaco e, segnatamente, la dipendente Stella Ciancio, puntuale, presente, disponibile ad ogni interpello. Ulteriore e particolare ringraziamento alla mia squadra che, in periodo di vacche magre in termini di personale, sono riuscito a reclutare in ambito comunale; qui mi riferisco alla dott.ssa Michela Zappone, (segreteria Consiglio comunale), serbatoio inesauribile di dinamiche e competenze amministrative, collaboratrice attenta che rimane prezioso patrimonio di questo Ente. In lei ho riposto la giusta fiducia, che mi ha consentito sempre la massima competenza e la tranquillità necessaria; proseguo con la figura di un dipendente esperto e navigato, seppur a me sconosciuto per molti aspetti come Luciano La Gamba, (segreteria Commissioni consiliari), filtro di qualità, persona generosa e affidabile, lavoratore inesauribile, del quale ho avuto privilegio di assaporarne doti di saggezza ed equilibrio che lo distinguono quotidianamente. In chiusura sento il dovere di augurare a chi mi seguirà in questo ruolo, con la nuova legislatura, di coltivare insieme alla passione la pazienza, non trascurando di unire competenza ad impegno, confidando in quanti lo affiancheranno, svolgendo con altrettanta professionalità il loro lavoro, nel Palazzo Luigi Razza, casa di tutti i vibonesi. “Schiena dritta e sguardo fiero”, così ha indicato il sindaco, sempre e a prescindere; e questo presidente ha restituito al proprio genitore la fierezza della gestione del ruolo istituzionale. Mi perdonerete un passaggio che ha poco di istituzionale, ma che desidero assolutamente fare, nel ringraziare la mia famiglia, quindi mai moglie e mio figlio, ai quali a volte è mancata la mia attenzione, visto l’impegno istituzionale che ha richiesto la mia presenza e la mia attenzione».

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