Papaglionti senz’acqua da un mese, l’opposizione chiede le dimissioni del sindaco di Zungri: «Si è reso irreperibile»
Quando i residenti della frazione si sono presentati in Municipio con i panni sporchi da lavare non hanno trovato nessuno ad ascoltarli. La minoranza: «Giocano a nascondino»

Sulla carenza d’acqua a Papaglionti, con tanto di protesta dei cittadini che si sono presentati in Comune a Zungri con i panni da lavare, interviene oggi il gruppo di opposizione “Progetto Zungri” che rilancia il malcontento dei residenti della piccola frazione e non manca di puntare il dito contro il sindaco Serafino Fiamingo, chiedendone le dimissioni.
«Il piccolo centro – scrivono i consiglieri di minoranza – combatte da anni con una rete idrica vetusta e inadeguata, che col passare del tempo si è sempre di più deteriorata e adesso purtroppo si è arrivati al punto di non ritorno. La pressione dell’acqua nelle tubazioni ha causato delle rotture in più punti della rete di adduzione, provocando enormi disagi alla popolazione». Ai nostri microfoni i cittadini di Papaglionti hanno spiegato che l’acqua manca in paese da più di un mese, con l’impossibilità di far fronte ai bisogni primari.
Prosegue Progetto Zugri: «Il problema si trascina negli anni, ma l’attuale sindaco che per 15 anni ha fatto il capogruppo di minoranza e che da oltre un anno amministra come primo cittadino si è mai interessato della problematica? In tutto questo arco di tempo speso in Consiglio comunale possibile che non si sia mai reso conto delle carenze strutturali che imperversavano nella rete idrica di Papaglionti per portarle all’attenzione degli amministratori dell’epoca e cercare di stimolarli ad intervenire, se aveva a cuore, come dice, la sorte dei Papagliontesi? I fatti dicono: niente di tutto questo. Completo disinteresse. Detto questo, i manifestanti si aspettavano sicuramente la presenza del sindaco, che è risultato irreperibile, per cause che ancora nessuno ha capito. Nessuno dell’amministrazione era presente. La presidente del Consiglio che quotidianamente è negli uffici comunali, non di certo per preparare le conferenze dei capigruppo, ieri mattina casualmente, assente. Ci si aspettava che qualcuno prendesse la situazione di petto, quantomeno per dare una parola di supporto a questi concittadini, renderli edotti di come si potrebbe risolvere il problema e definire una tempistica. Insomma, qualcuno che ci mettesse la faccia. Nessuno».
L’opposizione si chiede quindi «dove sono finiti i proclami su Papaglionti», denunciando che la maggioranza di fronte alla protesta dei cittadini «ha giocato a nascondino per le stanze del Municipio e per le strade del paese». Da qui la richiesta di «dimissioni per giusta causa di questa amministrazione, capeggiata da un sindaco che si sta contraddistinguendo per incapacità amministrativa, negligenza, nomine inappropriate (presidente del Consiglio), disinteresse totale per i problemi della collettività, assenza dal Comune. Siamo del parere – sottolineano – che la fascia che si indossa nelle varie celebrazioni, sia di sindaco che di presidente del Consiglio non debba essere usata solo per fare passerelle, ed avere like e commenti al miele sui social, ma quella fascia comporta anche degli oneri da rispettare verso i cittadini, ai quali l’amministrazione deve rendere conto del proprio operato, anche se alle volte può sembrare spiacevole farlo».
«Noi di Progetto Zungri – aggiungono – crediamo che la capacità amministrativa di un sindaco non si misuri dal saper organizzare un paio di risorse e mandarle in giro per il paese a togliere un po’ di rifiuti dalle strade, cosa apprezzabile intendiamoci, ma dalla presenza costante sul territorio, dalla risposta celere alle problematiche dei cittadini, dall’avere una chiara visione del futuro del paese, individuando le priorità e definendo obiettivi ambiziosi per lo sviluppo economico, sociale e culturale, dalla conoscenza del territorio e delle sue peculiarità. Qualità che purtroppo difettano all’attuale sindaco» L’opposizione conclude chiedendo le dimissioni del sindaco Fiamingo, «per rimettere tutto il potere nelle mani del popolo, indicendo nuove elezioni, e affinché si possa concludere questa breve ma infelice pagina della vita amministrativa del nostro paese».