venerdì,Aprile 26 2024

Comune di Ionadi, Gullì e Lo Bianco alla resa dei conti

Duro affondo dell’ex vicesindaco nei confronti del collega consigliere e del resto della maggioranza: «Sbaglia chi pensa di spingermi a lasciare l’incarico per sfinimento»

Comune di Ionadi, Gullì e Lo Bianco alla resa dei conti
Rosamaria Gullì

Volano gli “stracci” tra i due consiglieri del comune di Ionadi Rosamaria Gullì e Giuseppe Lo Bianco, artefici nelle scorse settimane della costituzione di un neo gruppo autonomo interno alla maggioranza guidata dal sindaco Antonio Arena. In precedenza, l’ex vicesindaco e l’ex assessore erano stati rimossi dai loro incarichi nell’ambito del rimpasto di giunta voluto dal primo cittadino. Poi, nei giorni scorsi, il ripensamento e il ritorno all’“ovile” di Lo Bianco e, oggi, le parole da resa dei conti della Gullì. «Credo che quanto accaduto nei giorni scorsi – dichiara quella che, a questo punto, rimane l’unica esponente del gruppo Movimento per Ionadi – dia l’idea del basso profilo della “politica” al comune di Ionadi, condizionata da giochi di potere e trame da teatrino di infimo livello. Credo anche che i cittadini sappiano distinguere e valutare le azioni e chi le compie. Su una cosa il consigliere Lo Bianco ha ragione: l’idea di formare un gruppo autonomo con la sottoscritta era sbagliata, non certo per le pretestuose argomentazioni da lui addotte sulla stampa ma perché era diverso lo spirito con cui si voleva creare una voce alternativa all’interno della maggioranza. Probabilmente – prosegue – il consigliere ex capogruppo e promotore non era poi così dispiaciuto di non essere più assessore, defenestrato appunto, se in una settimana ha cambiato bandiera liquidando il tutto con un messaggino Whatsapp, dopo naturalmente aver dialogato nel frattempo col sindaco e il resto della “corte”».

La Gullì rincara la dose evidenziando “che questo modo di concepire e praticare la politica «a proprio servizio non mi appartiene». In conseguenza di ciò, ringrazia Lo Bianco di averla «liberata da questa farsa» e, nel contempo, sottolinea di non provare nessuna amarezza e sorpresa per quanto accaduto, «sebbene sono 6 mesi che non ricevo neanche una telefonata né dal sindaco né da componenti della maggioranza». Quindi, il messaggio indirizzato a chi «con mezzucci, atteggiamenti provocatori, servizi fotografici postati sui social ed estromissioni dai gruppi Whatsapp», sperava, «con intento provocatorio e politicamente scorretto», di spingerla a lasciare «per sfinimento l’incarico di consigliere».

La seduta del consiglio comunale di Ionadi

Al contrario, il suo intento è di mantenere fede al mandato assegnatogli tra gli scranni della maggioranza «dai cittadini come seconda eletta», e di svolgere il proprio ruolo da «consigliere indipendente, ruolo che il sindaco conosce bene dato che lo coniò e lo assunse proprio quando perse l’assessorato durante l’amministrazione Fialà. Lavorerò per l’esclusivo interesse pubblico e sarò portavoce delle istanze dei cittadini per il bene comune, non certo per la maggioranza. Dietro ogni mia azione politico-amministrativa – prosegue – eserciterò, laddove necessario, il diritto di oppormi, di pensarla diversamente e di esprimere liberamente il mio pensiero, senza subire vessazioni, nella sede naturale dei consiglieri ovvero il civico consesso, in piena autonomia come ho sempre rivendicato durante l’espletamento dei miei incarichi, pur nel rispetto dei limiti, dei ruoli e delle competenze, anche se per questo tacciata dal sindaco di appartenere all’opposizione».  

In conclusione, l’ex vicesindaco chiarisce che «sbaglia chi pensa che dietro il mio silenzio ci sia rassegnazione, vittimismo o indifferenza e di avermi fatto fuori». E, al riguardo, rimarca come sul tavolo abbia già pronte «una serie di richieste e informative», come ad esempio «quella sui lavori di completamento del palazzo municipale e sulla direzione dei lavori che interessano la scala interna, pericolosa e non a norma perché i gradini presentano un forte dislivello dopo gli ultimi lavori di adeguamento sismico, e per questo addotta come la causa del ritardo nello spostamento degli Uffici dalla sede provvisoria al Municipio di Jonadi capoluogo». Infine, l’auspicio che in questo ultimo scorcio di legislatura venga assunto «un atteggiamento e un comportamento più maturo e rispettoso nei confronti di chi ha ricevuto un mandato come amministratore dai cittadini».

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