venerdì,Marzo 29 2024

Ricadi al voto fra giravolte politiche, cambi di casacca e problemi irrisolti

I candidati alle prese con vecchie e nuove alleanze all’ombra di un Comune sciolto nel 2014 per infiltrazioni mafiose e che ha ora chiuso il consuntivo con un passivo di 12 milioni di euro. L’inchiesta della Finanza e l’interesse della Dda

Ricadi al voto fra giravolte politiche, cambi di casacca e problemi irrisolti
Un tratto del litorale di Capo Vaticano
Il Comune di Ricadi

Si vota anche nel Comune di Ricadi per eleggere il nuovo sindaco ed il nuovo Consiglio comunale dopo la decisione di alcuni consiglieri nel maggio scorso di dimettersi e porre così fine all’esperienza politica e amministrativa del sindaco, Giulia Russo, eletta nelle elezioni del 2016. Una realtà territoriale del tutto particolare – e probabilmente unica nel suo genere – quella di Ricadi, dove a livello politico da anni si litiga su tutto e l’impressione è che qualunque azione venga intrapresa non tanto “per” realizzare qualcosa ma per andare “contro” qualcuno.

Nel 2014 gli organi elettivi dell’ente sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose, con pesanti motivazioni che hanno retto al vaglio dei giudici amministrativi del Tar e del Consiglio di Stato. Il territorio di Ricadi e Capo Vaticano – come dimostrano le inchieste antimafia “Dinasty”, “Odissea”, “Peter Pan”, “Costa Pulita” e da ultimo Rinascita-Scott – è da tempo divenuto una “gallina dalle uova d’oro”, una zona per veloci arricchimenti e facile preda anche del clan Mancuso che direttamente, o attraverso suoi fidati sodali, ha imposto “regole” ed estorsioni. Non è un caso, del resto, se uno dei componenti di spicco della famiglia Mancuso, dopo aver scontato la condanna per l’operazione “Dinasty” (attualmente è detenuto per l’operazione “Genesi”), ha trasferito la dimora proprio nel territorio comunale di Ricadi. Tuttavia, in tale ultima tornata elettorale, oltre al pericolo di infiltrazioni mafiose nell’ente locale, fanno discutere alcuni cambi di “casacca” e schieramento politico. Chi sino a ieri è stato avversario politico si ritrova oggi a correre insieme (per il bene comune a sentire i candidati). [Continua]

Nicola Tripodi

Gli aspiranti sindaci e i sostenitori da uno schieramento all’altro. Per la lista “Ricadi Europea” si candida a sindaco Nicola Tripodi, mentre per la lista “Uniti per Ricadi” è candidato a primo cittadino Pasquale Mobrici. Tripodi nelle elezioni del 2006 era invece candidato a sindaco contro Domenico Laria, da sempre leader dei socialisti locali. Nella lista di Tripodi del 2006 figuravano e sono stati poi eletti quali candidati consiglieri pure Michele Mirabello (futuro assessore provinciale, consigliere regionale del Pd ed anche segretario provinciale del Pd) e Gianfranco La Torre (ex consigliere provinciale).

Pasquale Mobrici

Sia Mirabello che La Torre (pur non candidati direttamente) sono ora schierati a sostegno della lista del candidato a sindaco Pasquale Mobrici e quindi contro Tripodi. Nella lista di Mobrici figura quale candidato al Consiglio comunale anche Domenico Laria (contro cui erano schierati nel 2006 sia Mirabello che La Torre). Nell’attuale lista del candidato a sindaco Tripodi è poi candidato a consigliere Domenico Locane che però nel 2006 era invece candidato contro Tripodi e nella lista a sostegno di Laria, tanto da divenire nel giugno 2006 assessore dell’amministrazione guidata da Laria.

L'ex sindaco Pino Giuliano
Pino Giuliano

Le elezioni del 2011 ed il “ribaltone”. Sindaco nel 2011 era stato eletto Pino Giuliano, espressione all’epoca del centrodestra. Con la sua lista “Ricadi Rinasci” erano stati eletti consiglieri di maggioranza anche Pasquale Mobrici (cioè l’attuale candidato a sindaco della lista “Uniti per Ricadi”) e Gianfranco La Torre il quale era stato poi nominato vicesindaco nell’amministrazione Giuliano. Con la lista “Ricadi Libera” (ispirata al centrosinistra) – schierata contro Giuliano – erano stati invece eletti Nicola Tripodi (cioè l’attuale candidato a sindaco di “Ricadi Europea”) e Michele Mirabello.

Nel novembre del 2011, una crisi politica ha però mandato il centrodestra (quindi La Torre e Mobrici) all’opposizione ed il centrosinistra guidato dall’allora consigliere comunale Michele Mirabello e da Nicola Tripodi – in maggioranza. Oggi, invece, Mirabello, La Torre e Mobrici sono schierati tutti contro Tripodi (all’epoca candidato a sindaco contro Giuliano).

Michele Mirabello

Lo scioglimento per infiltrazioni mafiose e i ricorsi persi. L’11 febbraio del 2014 il Consiglio comunale e quindi l’amministrazione guidata dal sindaco Pino Giuliano sono stati sciolti per infiltrazioni mafiose. Lo scioglimento ha resistito dinanzi ai giudici amministrativi (Tar e Consiglio di Stato) contro i ricorsi sia dell’ex sindaco (Giuliano) e sia a quello firmato da ex amministratori (fra ex assessori e consiglieri comunali). E chi c’era fra i firmatari del ricorso in sede di giustizia amministrativa contro il Ministero dell’Interno per chiedere l’annullamento del decreto di scioglimento per infiltrazioni mafiose e, quindi, il ripristino dell’amministrazione Giuliano? Fra i firmatari troviamo anche l’attuale candidato a sindaco Nicola Tripodi e pure Michele Mirabello. Mirabello e Tripodi, quindi, che in questa competizione elettorale sono invece su schieramenti opposti (Mirabello sostiene infatti Mobrici), si sono ritrovati uniti nel sostenere dinanzi ai giudici amministrativi – in quanto firmatari del ricorso – l’inesistenza dei presupposti per sciogliere gli organi elettivi dell’ente per infiltrazioni mafiose.

E’ andata diversamente – il ricorso è stato bocciato da Tar e Consiglio di Stato –, il che vuol dire che né Tripodi, né Mirabello si sono accorti delle infiltrazioni mafiose all’interno del Comune nel corso dell’amministrazione Giuliano. Anzi, per loro non vi erano i presupposti per lo scioglimento, tanto da fare ricorso ai giudici amministrativi insieme all’ex sindaco Giuliano ed agli assessori. In altre realtà – ma non a Ricadi ed in altri centri del Vibonese, evidentemente ­– già solo questo fatto avrebbe compromesso qualunque carriera politica.

Mario Rizzo

Mollo da F.I. a Tripodi, Rizzo con Mobrici. Albino Mollo è dal 2018 il rappresentante locale di Forza Italia ed anche del movimento “Vibo Valentia da vivere” dell’ex consigliere regionale Alfonsino Grillo. Nel 2016 è stato eletto consigliere comunale con la lista “Ricadi bene comune” che ha espresso quale sindaco Giulia Russo. Nel maggio scorso, Albino Mollo – unitamente al consigliere Mario Rizzo – è stato fra i consiglieri che con le dimissioni hanno fatto cadere l’amministrazione guidata dal sindaco Russo, aprendo così le porte del Comune al commissario prefettizio in piena emergenza Covid ed alla vigilia di una stagione turistica che verrà di certo ricordata anche per i cumuli di spazzatura come mai visti prima nel territorio comunale. Alle elezioni di domenica e lunedì prossimi, Mario Rizzo e Albino Mollouniti nel 2016 nel sostenere il sindaco Giulia Russo, uniti nel maggio scorso nel decretarne la fine del mandato – sono invece schierati su fronti opposti: Mollo è candidato infatti a sostegno dell’aspirante sindaco Tripodi, Rizzo a sostegno dell’aspirante primo cittadino Mobrici.

Pantano da Forza Italia a Mobrici. Fra i candidati della lista “Uniti per Ricadi” a sostegno di Mobrici – appoggiata, come già detto, da Mirabello (Pd), La Torre (che alle ultime regionali ha sostenuto Alfonsino Grillo ed il centrodestra) e Laria (socialista) – è candidato a consigliere comunale pure Agostino Pantano, già coordinatore locale di Forza Italia.

Gianfranco La Torre

Il nome di Capo Vaticano e il disaccordo Mirabello-La Torre-Laria. In questa girandola di capriole politiche in cui – a sentire i diretti interessati – il politicamente incoerente è sempre e solo l’avversario di turno (spesso lo stesso con cui qualche tempo prima si era invece alleati), diviene quasi cosa inutile ricordare che in questi anni Mirabello e La Torre (che, ripetiamo, non sono direttamente candidati ma entrambi sostengono adesso Mobrici, con La Torre che ha inserito in lista stretti congiunti) sono stati in disaccordo su tutto. Persino sul nome Capo Vaticano da aggiungere a Ricadi, Mirabello (promotore del referendum poi perso) e La Torre (contrario all’aggiunta) nel 2017 hanno marciato divisi.
Ma sono alcune dichiarazioni rilasciate nel 2017 dall’ex sindaco Domenico Laria a rendere evidenti altre contraddizioni politiche in quel di Ricadi. Proprio sul cambio del nome, Laria ha infatti dichiarato:Non voglio accampare meriti, ma è bene che si sappia che nella seduta consiliare del 20.12.2006, nella mia veste di sindaco proposi il cambio di denominazione proprio da Ricadi in Ricadi-Capo Vaticano. Di quel Consiglio – ha precisato Laria – facevano parte Michele Mirabello, che espresse voto contrario, nonché l’attuale sindaco Giulia Russo e l’attuale assessore Paolo Morabito che, però, votarono a favore della mia proposta”. Oggi Laria e Mirabello (che nel 2006, come ricorda Laria, si espresse contro il cambio di denominazione ed era stato eletto in una lista con candidato a sindaco Tripodi) sostengono lo stesso candidato a sindaco: Pasquale Mobrici.

Domenico Laria

Laria condannato dalla Corte dei Conti. Domenico Laria – ora candidato a consigliere nella lista “Uniti per Ricadi” a sostegno di Pasquale Mobrici – quale assessore comunale ai lavori pubblici (dal 2001 al 2006), il 28 settembre 2012 (con sentenza numero 781), è stato condannato in via definitiva dalla sezione giurisdizionale centrale d’appello della Corte dei Conti al pagamento di circa diecimila euro a titolo di danno erariale per la mancata utilizzazione del Palazzetto dello sport di Ricadi, importante opera pubblica lasciata per anni in stato di abbandono. Nella sentenza definitiva della Corte dei Conti si legge: Preoccuparsi di non lasciare in abbandono un’opera pubblica nuova, destinata a soddisfare determinati interessi della collettività, era certamente dovere degli amministratori. Ciò che si rimprovera loro è l’omissione di iniziative e atti d’impulso che certamente era nei loro doveri compiere. Non vi è dubbio che l’opera è rimasta inutilizzata per anni: circostanza che dimostra di per sé la sussistenza di quella rilevante trascuratezza nell’assolvimento dei doveri d’ufficio in cui consiste la colpa grave”.

Nicola La Sorba e il manufatto a Grotticelle. E’ candidato a consigliere comunale con Nicola Tripodi a sindaco, come già nel 2006.
L’imprenditore Nicola La Sorba ha attualmente presentato ricorso al Tar contro l’ordine di demolizione emesso dal Comune per alcune opere ritenute abusive sulla spiaggia di Grotticelle. Al di là dei problemi giuridici che una sua eventuale elezione potrebbe determinare (dovrà rimuovere la causa di ineleggibilità rinunciando al ricorso contro il Comune), resta il dato politico: nello schieramento che candida a sindaco Nicola Tripodi c’è chi si oppone a quelle che il Comune (di recente è stato abbattuto altro manufatto abusivo alla presenza dei vertici delle forze dell’ordine, del prefetto e del procuratore di Vibo) ritiene opere abusive su una delle spiagge più belle della Calabria. Un argomento che non potrà però essere utilizzato dallo schieramento di Mobrici, atteso che indiscrezioni politiche mai smentite raccontano che Nicola La Sorba negli scorsi mesi era stato “sponsorizzato” da Michele Mirabello per la carica di sindaco. Una candidatura poi sfumata. Da non dimenticare che per tale vicenda del manufatto sulla spiaggia di Grotticelle, Nicola Lasorba è anche indagato in sede penale dalla Procura di Vibo Valentia.

Il passivo da 12 milioni di euro. Il Comune di Ricadi ha chiuso di recente il conto consuntivo con un passivo di oltre 12 milioni di euro, di cui 8 nel fondo di anticipazione liquidità e 4 nel fondo crediti di dubbia esigibilità (cioè tributi prescritti o in via di prescrizione). Nell’aprile scorso si è inoltre scoperto che i ruoli per la riscossione del canone dell’acqua non venivano emessi da circa 4 anni e da qui l’aumento del fondo crediti di dubbia esigibilità.

La Finanza al Comune di Ricadi. E’ il 20 maggio scorso quando la Guardia di Finanza si presenta in municipio per acquisire numerosa documentazione nell’ufficio tecnicoNel mirino delle Fiamme Gialle finiscono l’appalto della spazzatura, le concessioni demaniali, il pagamento di alcuni tributi locali ed altro ancora. Dal fronte giudiziario – e soprattutto dalla Dda di Catanzaro – potrebbero dunque arrivare le novità più interessanti per fare luce su diversi aspetti dell’attività dell’ente locale degli ultimi anni.

Candidati e antimafia. Fra i candidati della lista “Ricadi Europea” è da segnalare un aspirante consigliere con strettissimi congiunti destinatari di un’interdittiva antimafia per la propria impresa.  

Il pericolo maggiore derivante da possibili condizionamenti mafiosi arriva tuttavia da chi potrebbe stare “dietro” ad alcune candidature. Nel territorio dove tanti amministratori hanno negli scorsi anni lasciato mano libera ad alcuni imprenditori turistici – permettendo di poter costruire anche a trenta metri dalla battigia – è chiaro che pure la mafia ha trovato terreno fertile a Ricadi. Restano quindi nei programmi elettorali dei due candidati i problemi di sempre: strade, rifiuti, erosione costiera, acqua, decoro urbano, ecc. Ma se si entra nello specifico, nulla si sa su quali strade verranno asfaltate, in quali tempi e con quali risorse economiche, nulla si sa sui parcheggi comunali e sulla volontà di mantenere l’attuale assetto delle strisce blu che – l’abbiamo scritto e lo ripeteremo all’infinito – è illegale in zona Fortino a Santa Maria, nello spiazzo di Grotticelle, al Tono, a Formicoli ed alla Baia di Riaci in quanto le strisce bianche sono del tutto insufficienti.

Giulia Russo

Nulla si sa poi dai programmi in ordine al mantenimento o meno delle attuali tariffe che in alcuni parcheggi arriva a ben 2 euro all’ora (Grotticelle e Baia di Riaci), così come nulla si conosce su come realizzare una seria regolamentazione delle concessioni demaniali. L’ex sindaco, Giulia Russo, su facebook nei giorni scorsi ha pubblicamente dichiarato che i programmi dei due candidati Tripodi e Mobrici non sono scritti neanche in un italiano comprensibile. Domenica e lunedì, in ogni caso, la parola passerà ai cittadini elettori in uno dei Comuni a maggiore vocazione turistica della Calabria e che meriterebbe – non ci stancheremo mai di ripeterlo – ben altre attenzioni e fortune.

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