sabato,Aprile 20 2024

Medici e infermieri senza indennità Covid, nuovo decreto della Regione Calabria

Il provvedimento coinvolge anche il personale tecnico amministrativo. Varato un nuovo dca che restringe a cinque mesi il periodo lavorativo per il quale si potrà ricevere il compenso aggiuntivo

Medici e infermieri senza indennità Covid, nuovo decreto della Regione Calabria

di Luana Costa

Si consuma – a distanza di cinque mesi dal precedente atto – un nuovo passaggio che dovrebbe portare la Cittadella a liquidare le indennità agli eroi del covid. Il condizionale resta d’obbligo dal momento che la Calabria è ancora l’unica regione a non aver erogato ai sanitari il compenso aggiuntivo “una tantum” per premiarli del particolare impegno profuso nei reparti durante l’emergenza pandemica. [Continua in basso]

I fondi del 2020

Il Governo stanziò le risorse da destinare alle Regioni, infatti, nel marzo del 2020 ma il personale sanitario calabrese non ha ancora ricevuto un euro nonostante i due anni trascorsi nelle trincee dei reparti covid e l’intervenuta, nel frattempo, cessazione dello stato d’emergenza. E dopo il decreto di dicembre il commissario ad acta, Roberto Occhiuto, ne vara un secondo, più recente e firmato il 5 maggio scorso, con cui si chiede nuovamente alle aziende sanitarie e ospedaliere la rendicontazione delle attività svolte dal personale impegnato nei reparti e si approvano le linee guida per consentire agli enti del servizio sanitario di accedere al finanziamento.

La burocrazia

Una procedura in due step tutt’altro che snella. Il nuovo dca detta, infatti, il nuovo iter da seguire, decisamente più complesso poiché le risorse da corrispondere agli eroi del covid sono in parte reperite attraverso le linee di finanziamento comunitarie. I fondi inizialmente stanziati dal Governo – con il decreto legge 18/2020 e il successivo 34/2020 – non erano infatti sufficienti sulla base dei criteri stabiliti e frutto di un accordo sottoscritto nel luglio del 2020 tra l’allora delegato del soggetto attuatore per l’emergenza covid, Antonio Belcastro, e le organizzazioni sindacali. [Continua in basso] 

I fondi Pac

E così ai 14 milioni stanziati all’epoca dal Governo, si affiancano oggi ulteriori risorse reperite attraverso il Pac, il programma di azione e coesione 2014/2020, modificato dalla giunta nel novembre del 2020 introducendo una nuova azione – la 9.3.6 bis – che prevede due differenti interventi a sostegno del servizio sanitario e a supporto del personale ospedaliero per il trattamento dei pazienti con covid.

Personale tecnico amministrativo

Da qui si attingerà per poter finalmente erogare le indennità agli eroi del covid. Il nuovo dca, infatti, da una parte recepisce l’accordo sottoscritto con le organizzazioni sindacali con il quale si fissavano le categorie beneficiarie dell’indennità ma in parte anche amplia tale platea coinvolgendo anche il personale tecnico-amministrativo in servizio nelle aziende del servizio sanitario. La procedura in due step prevede dapprima la rendicontazione da parte delle aziende delle attività svolte dal personale e successivamente la sottoscrizione di una convenzione con il dipartimento Tutela della Salute per poter accedere ai fondi.

5 mesi di lavoro

Secondo la nuova convenzione per poter accedere ai finanziamenti sono dichiarate spese ammissibili quelle sostenute per il personale direttamente o indirettamente assegnato al trattamento dei pazienti covid ma solo per un periodo lavorativo ben circoscritto: dal 1 febbraio al 6 luglio 2020, e quindi unicamente per 5 mesi. 

Le indennità

Saranno destinatari dell’indennità i dipendenti che rientrano in una delle tre categorie di rischio distinte in alta, medio e bassa. Nella prima categoria rientra il personale impiegato in attività covid che riceverà fino ad un massimo di indennità pari a 1.830 euro; nella seconda categoria personale non direttamente impiegato in attività covid con una indennità fino ad un massimo di 883 euro mentre alla categoria a basso rischio, in cui rientra il restante personale, verrà corrisposta una indennità una tantum fino ad un massimo di 252 euro.

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