giovedì,Marzo 28 2024

Reimpiantato a Palermo braccio a donna ferita nel Vibonese, eccezionale intervento chirurgico

L’incidente il 30 gennaio scorso in un frantoio di Caroni. L’arto era stato amputato da una macchina spremi olive

Reimpiantato a Palermo braccio a donna ferita nel Vibonese, eccezionale intervento chirurgico

È stato reimpiantato il braccio alla donna che lo scorso 30 gennaio è rimasta ferita nel suo frantoio a Caroni di Limbadi. Il braccio destro della donna – M.A.,62 anni, di Rombiolo – era stato tranciato di netto dopo essere rimasto incastrato nei macchinari dell’oleificio mentre la stessa stava lavorando. Subito allertati i soccorsi, è stata trasportata prima nel Grande ospedale metropolitano di Reggio Calabria, quindi, con l’elisoccorso, al Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo. Qui, per la prima volta in Sicilia nel centro di riferimento per i traumi amputativi dell’unità operativa complessa di Chirurgia Plastica del Policlinico, è stato effettuato il reimpianto del braccio. «Questo intervento rappresenta un successo senza precedenti nell’Italia meridionale, – dice il chirurgo plastico Pierfrancesco Pugliese che insieme al collega Massimiliano Tripoli ha eseguito il reimpianto – molti dei traumi che trattiamo provengono dall’Italia peninsulare e stiamo invertendo lo storico flusso di pazienti dal Sud verso i centri del Nord Italia». [Continua in basso]

La donna vibonese una volta trasferita a Palermo ha trovato ad accoglierla l’equipe specialistica multidisciplinare – costituita da chirurghi plastici, ortopedici, anestesisti specializzati in interventi per gravissimi traumi e di lunga durata, e infettivologi – del Cumi, il Centro di riferimento per i traumi amputativi dell’unità operativa di Chirurgia plastica diretta dalla professoressa Adriana Cordova. L’intervento chirurgico è durato circa 10 ore, durante le quali i medici si sono avvicendati senza sosta, nei differenti tempi ricostruttivi. Poi la paziente è stata portata in terapia intensiva per controllare lo stato generale e locale per l’alto rischio di mortalità o di perdita dell’arto cui questi traumi sono associati. A distanza di un mese dall’intervento, la paziente – dice il Policlinico – è in ottime condizioni di salute e il reimpianto è attecchito con successo. Fondamentale è stata la tempestività di comunicazione tra il Gom di Reggio Calabria e la pronta risposta della unità operativa di Chirurgia plastica.

La professoressa Cordova sottolinea: «Ci impegniamo quotidianamente perché al Sud si abbiano le stesse possibilità terapeutiche, sia nell’ambito della traumatologia sia nell’ambito della chirurgia oncologica, dei cittadini delle regioni del Nord, che hanno ereditato una sanità storicamente più efficiente¨». Oggi la paziente sorride nella corsia del reparto di Chirurgia plastica dove è ancora ricoverata, ma ormai fuori pericolo. La attendono ancora medicazioni e interventi chirurgici di routine per la pulizia delle ferite, ormai quasi guarite. La donna guarda i progressi del suo braccio destro: «Non vedo l’ora di ritornare in Calabria – dice – e ricominciare a lavorare il prima possibile».

«Questo intervento – dice il commissario straordinario dell’Azienda ospedaliera, Salvatore Iacolino – testimonia, ancora una volta, la grande competenza ed elevata professionalità dei professionisti del Policlinico e la maturità acquisita da una equipe multispecialistica che rappresenta, come dimostrato anche da questo evento, un punto di riferimento indiscutibile per i traumi amputativi e la chirurgia della mano. Ai medici e a tutti gli operatori protagonisti di questo successo va il ringraziamento di questa Direzione, confidando in un clima di reciproca, crescente e concreta collaborazione tra i Dipartimenti».

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