giovedì,Aprile 25 2024

Serra San Bruno, le rassicurazioni sull’ospedale non convincono il movimento Serra al Centro

I rappresentanti del movimento politico culturale non abbassano la guardia e chiedono garanzie sul futuro del nosocomio di montagna

Serra San Bruno, le rassicurazioni sull’ospedale non convincono il movimento Serra al Centro
L'ospedale di Serra San Bruno

Il gruppo “Serra al Centro” interviene in merito all’ospedale di San Bruno, la cui struttura, sebbene le rassicurazioni dell’Asp, «continua a rimanere depotenziata». È quanto sostengono in una nota congiunta Cosimina Pisani, Nensy Rachiele, Assunta Bevilacqua, Bettina Rachiele, Elena Pisani e Maria Rosaria Franzè. «L’annunciata riorganizzazione di servizi – affermano – nulla a che spartire con l’assetto ospedaliero previsto dagli atti aziendali precedenti. E ci si muove, quindi, a passo di gambero, con i tavoli di discussione in cui si va avanti ma nella realtà si torna indietro. Ne è esempio la trovata della lungodegenza week surgery in luogo di un vero e proprio reparto di lungodegenza previsto da piani sanitari e atti aziendali e mai messo in campo dal management dell’Azienda sanitaria vibonese. Un surrogato – sostengono i referenti di “Serra al Centro”- che oltre a non segnare un’inversione di rotta, conferma invece come nei piani alti di via Dante Alighieri, non ci sia la reale volontà di potenziare il nosocomio “San Bruno” il cui rafforzamento strategico, come la tela di Penelope, viene fatto e disfatto alla bisogna». [Continua in basso]

Per i firmatari della missiva, «un altro nodo è rappresentato dalla riabilitazione rimasta sulla carta e mai realizzata, mentre in altre aree del Paese le strutture sanitarie di montagna sono considerate centri di eccellenza nel recupero riabilitativo». Altre criticità denunciate riguardano la turnazione degli specialisti. «Per quanto concerne la Casa di comunità – sottolineano – purtroppo le decisioni non sono cambiate e si continua a volerla inserire all’interno del presidio senza che venga prospettata una soluzione alternativa e strategica da chi ha il dovere istituzionale di trovarla». I rappresentanti di “Serra al Centro” continueremo a vigilare «affinché – concludono – i diritti dei cittadini montani del territorio delle Serre non vengano calpestati ma resi effettivi e rispettati così come previsto dalla Carta costituzionale».

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