sabato,Ottobre 5 2024

Sanità a Vibo, i familiari di un paziente plaudono ai medici dello “Jazzolino”

L’uomo è stato ricoverato per gravi problemi polmonari e cardiaci. La gratitudine della famiglia: «Medici e infermieri gli hanno salvato due volte la vita»

Sanità a Vibo, i familiari di un paziente plaudono ai medici dello “Jazzolino”
L'ospedale Jazzolino di Vibo Valentia

Parlare di malasanità in Calabria è come sparare contro la Croce Rossa. Ancor di più sul territorio provinciale vibonese. In un contesto del genere, quindi, caratterizzato da grave carenza di mezzi e di personale e da episodi in cui gli stessi operatori vengono spesso additati come colpevoli, divenendo addirittura oggetto di atti di violenza, è bello dare contezza di una testimonianza controcorrente «a favore di medici, infermieri e quanti altri si prodigano, con tutte le loro forze e con il loro amore, quotidianamente  a sostenere i degenti e chi si rivolge al servizio sanitario per le cure e l’assistenza del caso. Mio suocero P.A. – spiega al riguardo E. L., autrice di un’apposita missiva inoltrata a Il Vibonese – è stato ricoverato, tra agosto e settembre, all’ospedale “Jazzolino” di Vibo Valentia con una grave insufficienza polmonare e serissimi problemi cardiaci. Egli ha trovato in primis un’accoglienza del personale sanitario del 118 eccezionale; poi, dopo le prime cure del caso e la pronta diagnosi, è stato trasferito e assistito al reparto di rianimazione e successivamente all’Utic (reparto di cardiologia). Le cure amorevoli  e continue,  senza alcuna soluzione di continuità, e la massima attenzione prestata dai medici e dal personale infermieristico, ne hanno per ben due volte salvato la vita». In considerazione di tutto ciò, l’autrice della lettera e i suoi familiari sentono a questo punto il desiderio di esprimere «un ringraziamento particolare all’operatore sanitario C. C. che si è prodigato come un angelo custode dal primo all’ultimo giorno di degenza di mio suocero in ospedale». Un grazie accorato e sincero viene espresso anche a tutto il resto del personale sanitario «che attraverso l’aiuto e il supporto dato a mio suocero e a noi familiari ha fatto sì che non ci sentissimo mai soli». La missiva si conclude con l’augurio a tutte le persone in difficoltà «di trovare un personale amorevole, gentile e preparato come quello che noi abbiamo avuto modo di conoscere allo “Jazzolino”».

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