Sanità, Città Attiva a Vibo: «Situazione disastrosa, i cittadini non possono più tacere»
Il sodalizio mantiene alta l’attenzione sui servizi sanitari territoriali. L’avvocato Francesca Guzzo: «Pazienti spesso abbandonati a sé stessi, mentre Battistini si sta dimostrando attento alle esigenze della comunità»
«La sanità pubblica troppo spesso diventa il cavallo di battaglia della politica in concomitanza con gli appuntamenti elettorali. Per alcuni è come se con l’inefficienza dei servizi loro non abbiano nulla a che fare». Ha uno stile diretto e mira al cuore della questione senza troppi giri di parole, l’avvocato Francesca Guzzo che è tra i rappresentanti di Città Attiva a Vibo Valentia. Insieme al legale Daniela Primerano e al portavoce Vincenzo Neri, nonché con il supporto di diverse associazioni attive sul territorio, vengono realizzati sit-in nei pressi dell’ospedale “Jazzolino” al fine di mantenere alti i riflettori sul tema del diritto alla salute che, tiene a ribadire la Guzzo, «è un diritto costituzionalmente garantito». Eppure, ad oggi, la sanità locale «versa in una situazione disastrosa a partire dalla medicina periferica e dal progressivo smantellamento degli ospedali come Tropea e Serra San Bruno».
Le difficoltà della sanità vibonese
L’esistenza delle associazioni, per molti cittadini, rappresenta una valvola di sfogo: «Tante persone si rivolgono a noi, ci segnalano le criticità, chiedono tutela. È un tema sul quale ci stiamo confrontando. Ci sono pazienti abbandonati a sé stessi. Per esempio – commenta l’avvocato Guzzo – quello dell’autismo nella nostra provincia è stato un Ambito per troppo tempo poco considerato. Così come il campo della geriatria. Molti anziani, anche per una prescrizione, hanno difficoltà oggettive. Per questo il progetto promosso dall’Asp per l’apertura di “Uffici” nei Comuni, tramite la formazione di personale, viene accolta da noi con grande entusiasmo. Sfrutta il principio della collaborazione tra le istituzioni per migliorare servizi e il loro accesso». Tra le criticità segnalate dal sodalizio figura poi la necessità di dedicare particolare attenzione alla prevenzione e quindi agli screening oncologici, riattivando al più presto la possibilità di eseguire le mammografie (attualmente sospese), e la questione del Pronto soccorso dell’ospedale di Vibo: «È sempre in emergenza. Non può essere retto sul lavoro di pochi medici anche perché raccoglie un bacino di utenti molto ampio. Praticamente da tutto il territorio provinciale. Per questo il potenziamento di personale è indispensabile». In merito all’impiego dei medici cubani invece Guzzo spiega che: «stanno dando una mano, rappresenta un aspetto positivo ma certo non può essere la soluzione. Bisogna invece incentivare le assunzioni e la formazione di giovani operatori». Giovani medici che devono essere incentivati a investire per il futuro e la loro carriera in Calabria e non sono portati a fuggire in altri contesti territoriali. Un altro passaggio del legale ha riguardato il bisogno di implementare i posti letto e anche attivare corsi di aggiornamento per medici e infermieri: «Altro settore su cui sollecitiamo interventi concerne la riapertura dei reparti alcuni dei quali chiusi durante l’emergenza Covid e non più riattivati». Quindi un passaggio sul nuovo ospedale di Vibo Valentia: «Non vediamo grandi movimenti presso il cantiere. Ad oggi non sappiamo se effettivamente si sta procedendo o meno alla realizzazione. Tutto pare fermo ma – aggiunge la referente di Città attiva – noi ci auguriamo di essere smentiti».
«Non possiamo più tacere»
L’analisi del sodalizio non lascia spazio a interpretazioni. Sulla sanità locale troppe lacune. Ma alcuni piccoli miglioramenti ci sono e vengono sottolineati: «Il commissario straordinario dell’Asp, Antonio Battistini si sta dimostrando persona concreta. Non solo nell’ascolto ma anche nei fatti. Questo è un dato di non poco conto. Invece, dagli esponenti politici non abbiamo avuto grandi riscontri se non nell’approccio a qualche tematica. In passato abbiamo precisato la nostra natura apartitica, siamo convinti infatti che la salute sia un argomento che non necessita di colori o appartenenze politiche ma sia di interesse collettivo. Se le idee provengono da una determinata compagine piuttosto che un’altra, e se si tratta di buoni spunti per migliorare i servizi e la qualità di assistenza dei cittadini, ben vengano. Città Attiva non punta il dito contro nessuno ma è aperta al confronto nell’interesse della comunità vibonese. Siamo qui per dire che “questa situazione non va bene e non possiamo e non vogliamo girarci dall’altra parte. Non possiamo più tacere”. Non vogliamo sostituirci a nessuno, il nostro compito è quello di segnalare, gli interventi spettano a chi ci governa». E proprio sulla scia, in occasione dell’ultimo sit-in dinanzi la sede dello “Jazzolino”, le testimonianze si sono concentrate anche sulle difficoltà attraversate dal reparto di Psichiatria: «Serve un numero congruo di medici che possano consentire il normale svolgimento dei servizi. Si tratta di servizi che non possono essere interrotti. Per questo le istituzioni sanitarie devono agire celermente per potenziare il settore della salute mentale e riattivare gli ambulatori esterni di Pizzo e Filadelfia progressivamente impoveriti».
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