Serra San Bruno, il Comitato a difesa dell’ospedale non si fida: presentato ricorso al Tar contro il piano di Occhiuto
Nonostante le rassicurazioni sulle modifiche del programma di riordino della rete ospedaliera, il sodalizio prosegue la battaglia: «Non possiamo rischiare di perdere ulteriori servizi, ne va del futuro della nostra comunità»
Il comitato San Bruno con il Comune di Nardodipace, rappresentato dal sindaco Romano Loielo, ha presentato il ricorso al Tar contro il decreto del commissario ad acta, Roberto Occhiuto, numero 78 del 26 marzo scorso, inerente il riordino della rete ospedaliera in Calabria. «Un atto dovuto», spiega il sodalizio diretto dal presidente Rocco La Rizza e dal segretario Biagio Figliucci a difesa dell’ospedale di Serra San Bruno che, con l’ultimo provvedimento vergato dalla struttura commissariale guidata dal governatore Roberto Occhiuto, in assenza di modifiche, rischia un sostanziale depotenziamento.
Le rassicurazioni sul futuro dell’ospedale di Serra
Rassicurazioni erano giunte nelle scorse settimane grazie anche al lavoro portato avanti dall’Asp di Vibo Valentia e dal commissario Antonio Battistini. L’azienda sanitaria, infatti, aveva avuto conferma delle modifiche in corso sul decreto atte a salvaguardare i servizi presso il nosocomio sito in “zona disagiata”, i posti letto per pazienti acuti e le piene funzionalità del Pronto soccorso anche a seguito della realizzazione del nuovo ospedale di Vibo.
Nero su bianco, il futuro dell’ospedale “San Bruno” veniva assicurato in una missiva che la struttura commissariale (firmata dai sub commissari Iole Fantozzi ed Ernesto Esposito e dal commissario nonché governatore della Regione, Roberto Occhiuto) aveva indirizzato all’Asp di Vibo Valentia guidata dal generale Antonio Battistini. «Si premette – si evidenziava nella lettera intercorsa tra le due parti – che si sta già lavorando alla revisione dell’ultimo decreto (numero 78 del 2024) relativo alla riorganizzazione della rete ospedaliera regionale in quanto sarà necessario recepire le prescrizioni dettate dal Tavolo ministeriale del dm 70 nella riunione dell’11 aprile scorso». In sede di revisione «saranno debitamente considerate – aveva assicurato la struttura commissariale al generale Battistini – le preoccupazioni dal lei espresse in merito al futuro dell’ospedale di Serra San Bruno ristabilendo le precedenti previsioni del decreto numero 64 del 5 luglio 2016 per tutti i presidi ospedalieri spoke ricadenti nelle aree di riferimento dei tre nuovi ospedali programmati (Palmi, Sibaritide, Vibo Valentia)».
Il ricorso al Tar
Parole accolte con cauto ottimismo dal Comitato che, a fronte di eventuali dietro front, ha scelto di presentare ricorso nell’ultimo giorno utile: «Desideriamo ringraziare il sindaco Romano e tutta l’amministrazione di Nardodipace per la sensibilità dimostrata, per l’attaccamento al territorio e per il loro impegno economico. I componenti del Comitato – fanno presente – si sono autotassati per finanziare il ricorso, senza scendere in piazza per richiedere il sostegno economico alla cittadinanza. Infatti si è deciso di ricorrere al Tribunale amministrativo nonostante le rassicurazioni sopraggiunte dalla Regione sull’arrivo, nelle prossime settimane, del nuovo dca in cui saranno riportate tutte le modifiche al Piano di Riordino della rete ospedaliera, dai noi richieste». Una strada, quella del ricorso, stabilita a votazione tra i membri del sodalizio tenendo in considerazione le tante battaglie portate avanti a tutela della sanità locale: «Il presidio San Bruno riveste grande importanza per Serra, per l’intero comprensorio montano. Non possiamo rischiare di perdere ulteriori servizi ospedalieri, ne va del futuro della nostra comunità».
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