lunedì,Maggio 13 2024

Vaccini: mancate comunicazioni e morti negli elenchi, a Mileto su 725 si presentano in 120

Seicento dosi sono tornate a Vibo fortunatamente senza interrompere la catena del freddo. Il programma dell’Asp prevedeva la somministrazione agli ultraottantenni di Mileto, Francica, Ionadi, San Costantino e San Gregorio

Vaccini: mancate comunicazioni e morti negli elenchi, a Mileto su 725 si presentano in 120
L'ambulatorio dell'Asp di Mileto

Dati non aggiornati, con tanto di persone che pur avendo già ricevuto la prima dose non sono stati registrati, difficoltà nella comunicazione ai diretti interessati da parte dei medici di famiglia, anziani allettati o con problemi tali da essere impossibilitati a recarsi nella sede preposta. Addirittura, l’inserimento negli elenchi di persone defunte. Se a questo si aggiunge che in tanti non hanno risposto all’appello per paura degli effetti collaterali tanto sbandierati, il risultato non poteva che essere che su 725 ultraottantenni attesi solo 120 si sono presentati regolarmente al poliambulatorio di Mileto per ricevere il vaccino anti Covid.

Una vera e propria beffa se si pensa alla tanto sbandierata carenza di dosi e alla lotta contro il tempo in essere per cercare di rendere immuni più persone possibili e, quindi, di bloccare la pandemia.

I quattro medici inviati nella giornata di oggi dall’Asp nella cittadina normanna per procedere alle inoculazioni del vaccino Pfizer, sono rimasti sostanzialmente inattivi, anche perché, nel pieno rispetto delle disposizioni ricevute, sono state negate vaccinazioni a persone non inserite nell’elenco. E così, oltre 600 dosi hanno fatto mesto ritorno a Vibo Valentia in attesa di “tempi migliori”. Per fortuna, senza aver interrotto la catena del freddo e, quindi, ancora pienamente utilizzabili. Il piano di vaccinazione predisposto per la giornata di ieri dall’Asp – in accordo con i sindaci interessati – prevedeva di inoculare la prima dose a tutti gli over 80 residenti nei comuni di Mileto, Francica, Ionadi, San Costantino Calabro e San Gregorio d’Ippona.

La speranza è che il sostanziale flop di oggi insegni qualcosa in tempi stretti, anche perché il coronavirus non sembra intenzionato a fare sconti ma, anzi, continua a galoppare e a mietere vittime in Calabria, in Italia e nel mondo.      

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