lunedì,Maggio 13 2024

Pace fatta tra il Gal “Terre vibonesi” e la Bcc, fido scaduto e non revocato

Il presidente dell’agenzia di sviluppo Papillo: «Ho apprezzato l’atteggiamento del presidente Barbanti che, nonostante la nostra svista, si è dimostrato persona a modo e disponibile al confronto»

Pace fatta tra il Gal “Terre vibonesi” e la Bcc, fido scaduto e non revocato

«Il chiarimento arriva dopo una chiamata telefonica tra il presidente dell’istituto di credito, Sebastiano Barbanti, che ha informato di ciò che era in realtà accaduto, e il presidente dell’agenzia di Sviluppo, Vitaliano Papillo, che ha preso atto e apprezzato l’apertura e il confronto: il fido della Bcc al Gal non era stato revocato ma era scaduto. Abbiamo avuto una svista ma la ferma reazione che avevamo assunto era stata determinata dalle informazioni ricevute telefonicamente da un dipendente, il quale, di fronte alle lamentele per ciò che erroneamente ritenevamo un diritto negatoci, invece di renderci “lucidi” sulla svista, ci comunicava che il fido era stato revocato e che non sarebbe più stato riabilitato. Anzi, rincarava la dose dicendo che ero stato proprio io, telefonicamente, a chiedere la revoca dell’agevolazione di credito». È quanto si legge in una nota del Gal.

Vitaliano Papillo ha poi ringraziato il presidente della banca Sebastiano Barbanti «il quale, dopo averlo informato di ciò che stava alla base del malinteso, si è dimostrato persona cortese, garbata e disponibilissima a venire a capo della questione e a ripristinare il fido a copertura di alcune spese correnti sostenute, in attesa che, a stretto giro di boa, arrivino le risorse regionali».

«Ho apprezzato molto – ammette Papillo – l’atteggiamento del presidente Barbanti che, nonostante la nostra svista, si è dimostrato persona a modo e disponibile al confronto. L’ho apprezzato – specifica Papillo –  perché anziché reagire alla nostra rabbia con altrettanta rabbia ha scelto la strada del dialogo. Segno di correttezza morale e disponibilità al contraddittorio, qualsiasi sia l’oggetto del contendere. Domando ancora discolpa al presidente e alla Bcc – conclude Vitaliano Papillo –  e spero che il malinteso si sia chiarito e che si rafforzi come era prima quella collaborazione che non può che fare bene al territorio in cui i due enti, uno finanziario l’altro di sviluppo, operano».

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