martedì,Dicembre 3 2024

Vibo, gli studenti dell’Industriale premiati ad un concorso sulla legalità

I ragazzi hanno ricevuto il riconoscimento grazie ad un elaborato sul cyberbullissimo, all’interno della gara “Ciak: un processo simulato…per evitare un vero processo”. Ben 87 le scuole che vi hanno partecipato

Vibo, gli studenti dell’Industriale premiati ad un concorso sulla legalità

Gli studenti dell’Istituto Tecnico Industriale di Vibo Valentia, con l’elaborato multimediale dal titolo “Cyberbullismo”, hanno vinto il premio del concorso “Ciak: un processo simulato…per evitare un vero processo”, messo in palio dall’associazione “Ciak – Formazione e Legalità”. Hanno ricevuto il riconoscimento le prime tre scuole di ogni ordine e grado che si sono distinte per l’originalità nella preparazione dell’elaborato, sulle tematiche trattate nel percorso di educazione alla legalità. Quest’ultimo è stato intrapreso nel corso dell’anno scolastico grazie alla collaborazione di diversi docenti (Daniele Barbieri e, Antonella Contartese, Maria Vittoria Vizzari e Cristian Tavano), che li hanno accompagnati nelle diversi fasi del progetto. [Continua in basso]

Al concorso hanno partecipato 87 istituti di tutte le cinque province calabresi e circa 2400 studenti. Presenti alla cerimonia di consegna dei premi, avvenuta nel teatro “Alfonso Rendano” di Cosenza, la dirigente scolastica Maria Gramendola e i docenti impegnati nel progetto. Gli studenti vibonesi, dopo una prima fase di formazione su diverse tematiche tra cui il bullismo e il cyberbullismo, hanno partecipato alla simulazione di un processo nel Tribunale di Lamezia Terme, in veste di attori, ideando e realizzando successivamente l’elaborato multimediale rappresentativo dell’esperienza vissuta e dal percorso di legalità fatto nel corso dell’anno scolastico.

Sul punto i referenti scolastici affermano: «Gli studenti dell’istituto industriale hanno scelto un tema particolarmente attuale: il cyberbullismo, mettendo in evidenza uno degli aspetti più problematici di questo fenomeno che è rappresentato dalla velocità con cui le informazioni vengono trasmesse in rete, e dalla capacità di diffondere in pochissimi secondi qualsiasi messaggio, immagine o video. Un fenomeno altamente preoccupante – continuano gli organizzatori – che deve essere affrontato con un’azione sinergica tra scuola, famiglia e autorità competenti, soprattutto all’interno di un’ottica di prevenzione».

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