giovedì,Maggio 16 2024

Serra, microchip ai cani nei locali della Protezione civile: il disappunto dello Slai Cobas

Il sindacato parla di «assoluta illegittimità della decisione dell'amministrazione di far svolgere l'iniziativa presso quei locali. Intervento scellerato che mette a rischio la salute e l'incolumità dei lavoratori»

Serra, microchip ai cani nei locali della Protezione civile: il disappunto dello Slai Cobas
Cani randagi, immagine da pixabay

«Assoluta illegittimità della decisione dell’amministrazione di far svolgere l’iniziativa in oggetto indicata, prevista per ieri 9 dicembre, presso i locali della Protezione civile. Per come noto, si tratta di iniziativa promossa dall’associazione Balzoo insieme al Comune di Serra San Bruno ed in collaborazione con il Servizio veterinario dell’Asp di Vibo per l’apposizione dei microchip ai can. L’evento, per così dire, doveva svolgersi – per come si legge nella locandina che lo reclamizzava – presso non meglio specificati locali dell’Asp, laddove, al contrario, i locali individuati sono quelli dove sono allocati gli uffici della Protezione civile comunale e dove prestano servizio alcuni dipendenti, alcuni anche fragili, oltre ai volontari del servizio di Protezione civile». Così lo Slai Cobas-Serre Calabre in una nota indirizzata al sindaco e al segretario generale del Comune di Serra e, per conoscenza, al prefetto di Vibo Valentia e responsabile di prevenzione servizio di igiene e medicina del lavoro dell’Asp di Vibo Valentia. [Continua in basso]

«Gli uffici, inoltre – prosegue il sindacato – sono in pratica in comune con l’Inps con cui condividono addirittura i servizi igienici in uso anche all’utenza. L’evento, per come era prevedibile, ha attirato diverse decine di proprietari di cani interessati all’apposizione del microchip agli animali di loro proprietà che, di conseguenza, insieme ai loro cani hanno invaso i locali, stazionandovi per tutto il tempo necessario; il tutto in palese violazione delle più elementari norme igieniche non trattandosi, ovviamente, di locali adeguati ad un’operazione del genere e che, al termine, dovranno essere necessariamente sanificati con operazioni che, tuttavia, dubitiamo verranno mai realmente eseguite. Le operazioni di apposizione del microchip, tra l’altro, – fa notare ancora lo Slai Coobas – hanno di fatto esposto i lavoratori in servizio presso gli indicati locali a tutti i rischi determinati dalla presenza non solo di uno spropositato numero di persone ma anche dalla presenza di diverse decine di animali per una operazione che richiede necessariamente, per essere effettuata, un’iniezione sottocutanea per ogni animale trattato». 

Per il sindacato, dunque, «una volta di più, l’amministrazione si rende protagonista di un intervento scellerato che mette a rischio la salute e l’incolumità dei lavoratori per come avvenuto nel pieno dell’emergenza Covid, allorquando gli stessi locali, senza alcuna particolare precauzione, vennero utilizzati per l’effettuazione dei tamponi i cui rifiuti pericolosi vennero lasciati lì per diverso tempo prima di essere smaltiti. Il tutto anche in quell’occasione senza alcuna comunicazione ai lavoratori che vi prestano servizio, esattamente per come avvenuto ieri visto e considerato che i lavoratori non hanno ricevuto alcun formale avviso venendo a conoscenza della cosa in maniera assolutamente casuale. Oggi la storia si ripete con un uso a dir poco improprio dei locali che, tra l’altro, in questo modo, non avrebbero potuto svolgere far fronte alla funzione principale per la quale esistono: si immagini soltanto cosa sarebbe successo per il caso di un’allerta meteo dell’ultima ora. In ogni caso si tratta di comportamento assolutamente illegittimo che non potevamo fare a meno di denunciare per l’assoluta (e reiterata) arroganza evidenziata dall’amministrazione per la quale, evidentemente, la normativa in materia di sicurezza sul lavoro è costituita da mere parole su un pezzo di carta senza alcun valore pratico. Si valuterà – conclude il sindacato – con il proprio ufficio legale le iniziative anche giudiziarie da intraprendere e per le quali ci riserviamo sin da ora ogni relativo diritto».

LEGGI ANCHE: Randagismo: al Comune di Vibo incontro tra associazioni e istituzioni

Lotta al randagismo e adozioni: nasce l’associazione “Balzoo Serra San Bruno”

top