venerdì,Aprile 26 2024

Filandari, il Comune premia don Dicarlo per il suo impegno a favore degli ultimi

Nativo della frazione Scaliti, da anni opera come parroco della cattedrale di Mileto e presidente del Centro di recupero per tossicodipendenti “Maranathà”

Filandari, il Comune premia don Dicarlo per il suo impegno a favore degli ultimi
Don Domenico Dicarlo
Don Mimmo Dicarlo

«Il sindaco e l’amministrazione comunale esprimono gratitudine a don Domenico Dicarlo, nativo di questo territorio, per il prezioso contributo che ha dato e continua a dare per il recupero sociale di molti giovani e il sollievo e il conforto spirituale offerto alle tante persone che vivono nel disagio». Questa la motivazione alla base del riconoscimento assegnato dal Comune di Filandari, guidato dal sindaco Rita Fuduli, al parroco della basilica cattedrale di Mileto don Mimmo Dicarlo, nativo della frazione Scaliti. La storica guida della comunità parrocchiale della chiesa madre della diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea da decenni opera al fianco degli ultimi, rischiando in alcuni casi anche la vita. È lui, tra l’altro,  il “padre” fondatore dell’associazione Maranathà, da oltre trent’anni ente gestore di un Centro di prima accoglienza e di un Comunita’ terapeutica residenziale a sostegno di coloro che abusano di droghe, psicofarmaci e alcol. [Continua in basso]

La realtà Onlus fin dalla sua creazione è divenuta un vero e proprio punto di riferimento per chi si ritrova a combattere la dura battaglia per uscire dal tunnel della tossicodipendenza, tant’è che risulta iscritta all’albo delle Comunità terapeutiche della Regione Calabria ed è l’unico Ente ausiliario dell’Asp di Vibo Valentia accreditato allo svolgimento di questo tipo di attività di recupero. Centinaia, nel frattempo, le persone accolte dal Maranathà nel corso di questi decenni, provenienti da tutto il meridione d’Italia. Tante di loro, tra l’altro, sono riuscite a “risorgere” e a rifarsi una vita proprio grazie alla struttura creata da don Dicarlo. Da qualche anno i “ragazzi” sono ospitati nella nuova e bella sede di località “Mirtilli”, significativamente intitolata “Oasi dei due Papi Benedetto e Francesco”. Il parroco della basilica cattedrale più volte ha lanciato coraggiosamente anatemi «contro gli assassini che seminano morte, producendo e distribuendo la droga sul territorio». Tra le clamorose iniziative intraprese per svegliare le coscienze, quella del 2017, quando per dire basta al ripetersi di eventi criminosi sempre più efferati e crudeli, che stavano spargendo «sangue, lutti e distruzione sul territorio, non risparmiando neppure povere vittime 15enni», non esitò ad annullare la festa civile di San Fortunato Martire, in programma l’ultima domenica di agosto. Il 63enne don Dicarlo sta attualmente lottando contro una brutta malattia, dando anche in questo caso una bella testimonianza di fede. Oggi, come detto, arriva il giusto riconoscimento attribuitogli per l’operato svolto a favore degli ultimi, dalla comunità in cui è nato.

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