sabato,Aprile 20 2024

Pizzo, laboratori interattivi contro il bullissimo proposti da “Visioni in Lab”

L'associazione ha incontrato i ragazzi della scuola "A. Anile" per l'elaborazione condivisa del fenomeno. Presenti anche il questore di Vibo e il sindaco Pititto

Pizzo, laboratori interattivi contro il bullissimo proposti da “Visioni in Lab”

All’indomani della giornata mondiale contro il bullismo e il cyberbullismo, prosegue l’impegno sociale di “Visioni in Lab”. L’associazione ha infatti incontrato i ragazzi e le ragazze delle classi terze della scuola secondaria di I grado “A. Anile” di Pizzo, coinvolgendoli in un laboratorio interattivo tenuto grazie all’apporto e alle competenze delle psicologhe Amalia Capocasale e Paola Sciutto, nonché di Samuele Di Iorgi dell’associazione social – Warning Movimento Etico Digitale. Oggetto del laboratorio, dopo un’attività di brain storming sulla definizione di bullismo e cyberbullismo, è stata l’elaborazione condivisa di una definizione del fenomeno, partendo dalle parole chiave emerse dialogando coi ragazzi, le cui esperienze personali sono state raccolte in un questionario anonimo e poi discusse insieme. Per l’occasione i giovani ragazzi delle classi terze hanno inoltre realizzato e presentato i propri lavori sul tema, partecipando a un contest simbolico. [Continua in basso]

A fare gli onori di casa per l’evento è stato il preside Francesco Vinci, mentre a moderare il dibattito è stata la presidente di “Visioni in Lab”, Gabriella Riga. La giornata è stata aperta dall’orchestra dell’Istituto Onnicomprensivo di Pizzo sulle note dell’Inno di Mameli e dell’Inno alla Gioia, con esibizione della soprano Claudia Andolfi. Significativa la presenza del questore di Vibo Valentia, Cristiano Tatarelli che, dopo aver illustrato gli strumenti di tutela della vittima, tra cui il recente strumento dell’ammonimento del questore, misura di prevenzione che nasce con lo scopo di garantire una tutela rapida e anticipata rispetto all’eventuale del procedimento penale, si è soffermato sulle nuove e subdole forme che il fenomeno oggi assume, ossia sul cyberbullismo spesso praticato sui social, e sull’importanza per la vittima di parlare, di confidarsi e ove necessario denunciare, rivolgendosi anche alla Polizia Postale per difendersi da violenze e attacchi anonimi. Durante l’incontro è intervenuto anche il sindaco di Pizzo Sergio Pititto, che ha posto l’accento sull’importanza di essere “comunità” sin da ragazzi, dunque rispettando gli altri, e sul peso che le parole possono avere sulla vita delle persone, ricordando in proposito l’impatto devastante che hanno avuto sulla vita di un’artista orgoglio della nostra terra, la calabrese Mia Martini, ingiustamente e scioccamente accusata di portare sfortuna, e per questo isolata.

Il dottor Raffaele Bruno, associato di “Visioni in Lab”, ha poi spiegato le ragioni e le motivazioni che hanno portato alla realizzazione dell’evento: “Con gli amici di “Visioni in Lab” ci siamo prefissati di affrontare, in quella che per noi è la giusta chiave, i temi di maggior impatto nella vita delle persone, e in particolare modo degli adolescenti. Abbiamo sentito il dovere di parlare di bullismo, – ha proseguito – molto più diffuso di quanto si pensi tra le generazioni più giovani e che nasce spesso in ambiente scolastico. Ricordando insieme episodi spiacevoli di bullismo che ci hanno riguardato personalmente, ci siamo chiesti come questa cosa facesse sentire gli adulti che siamo oggi. Ci è sembrato quindi necessario sposare la causa e coinvolgere le generazioni più giovani, perché possano essere migliori di quanto siamo stati noi: lo dovevamo agli adolescenti che siamo stati e lo dobbiamo a chi è adolescente oggi. È per questo che abbiamo scelto di metterci a nudo e di raccontare le nostre storie di bullismo, subito o stupidamente praticato, per raccontare un antico dolore e anche per provare a chiedere scusa. L’obiettivo è di lasciare qualcosa ai ragazzi, – ha concluso – affinché siano sempre più consapevoli che le azioni di isolamento o discriminazione non sono la chiave per ottenere attenzioni, ma lo è circondarsi di persone che ci amano, stimano e sono pronte ad ascoltarci e difenderci”.

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