martedì,Maggio 7 2024

A Nicotera istituzioni ed esperti di ebraismo: «Calabria terra di accoglienza e multiculturalità»

Nella cittadina costiera si è tenuto un convegno nell'ambito del progetto "Jewish Calabria". Presenti tra gli altri gli assessori regionali Varì e Gallo, il vicepresidente Unione comunità ebraiche italiane Disegni e il ricercatore del Censis De Rita

A Nicotera istituzioni ed esperti di ebraismo: «Calabria terra di accoglienza e multiculturalità»
Alcuni momenti del convegno
Nicotera

Continua il percorso di riscoperta della Calabria delle sue radici ebraiche che questa volta ha fatto tappa a Nicotera, presso la sala consiliare comunale dove, nell’ambito del progetto Jewish Calabria, si è tenuto il convegno “Calabria, culla dell’accoglienza e del dialogo interculturale”. Un’iniziativa organizzata dal giornalista Klaus Davi, che ha tenuto in particolare a sottolineare l’ampia partecipazione delle istituzioni locali, evidenziando che «assessori regionali e sindaci non hanno fatto mancare la loro presenza. È un chiaro segnale che la Calabria, a partire dal presidente Occhiuto, punta molto sulla riscoperta delle sue radici ebraiche». Il governatore, la cui presenza era stata annunciata, non era presente. A fare gli onori di casa, il primo cittadino del centro costiero vibonese Giuseppe Marasco il quale ha sottolineato con orgoglio che «uno degli aspetti più suggestivi della città è sicuramente dato dal fatto che a Nicotera convissero nell’alto medioevo genti che praticavano ben tre religioni diverse, il rito latino il rito greco e quello ebraico, dando così vita ad un esempio di tolleranza religiosa e di multietnicità che oggi, in questo Mediterraneo che molto spesso da ponte diventa barriera e persino teatro di morte, potrebbe fare scuola». Marasco ha quindi parlato delle iniziative portate avanti negli anni per valorizzare la Giudecca nicoterese e dei rapporti intessuto con i massimi rappresentanti dell’ebraismo italiano – da ultimo la cittadinanza onoraria alla presidente Unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni. Quindi l’annuncio: a maggio aprirà a Nicotera il primo Centro studi sull’ebraismo in Calabria. [Continua in basso]

Numerosi gli interventi, tra cui: Rosario Varì, assessore allo regionale allo Sviluppo economico; Gianluca Gallo, assessore regionale all’Agricoltura; Anton Giulio Grande, presidente della Calabria film commission; Michele Comito, consigliere regionale; Corrado L’Andolina, presidente della provincia di Vibo Valentia; Fortunato Salvatore Giordano e Pantaleone Mercuri, sindaci rispettivamente di Mileto e Limbadi. Presente anche Giulio Disegni, vicepresidente Unione comunità ebraiche italiane (Ucei) che ha sottolineato come «questa regione, almeno da un anno, ha costruito un percorso per raccontarsi come terra di accoglienza e multiculturalità. Purtroppo la presenza ebraica, con radici antiche, è stata cancellata. Ma tutti qui riconoscono come questa cancellazione abbia rappresentato una perdita in termini culturali, economici, sociali e per questo c’è un grande impegno nel cercare di recuperarla e valorizzarla e inserirla in un più ampio lavoro di lotta al pregiudizio. Si tratta del terzo appuntamento legato all’ebraismo organizzato in Calabria e la risposta è stata molto positiva, con la presenza di molti giovani a cui raccontare il passato ebraico del territorio».

Un passato che è anche un presente, come hanno poi sottolineato il consigliere con delega alla Cultura di Nicotera, Giuseppe Leone e Roque Pugliese, delegato della neonata Sezione di Palmi della Comunità ebraica di Napoli e referente per l’intero territorio calabrese. «A Nicotera c’è la più grande e meglio conservata giudecca della Calabria e vogliamo raccontare la storia di questa presenza – ha spiegato Leone – e il convegno odierno rappresenta una tappa di questo impegno che proseguirà a maggio quando inaugureremo il primo Centro studi di cultura ebraica della region». Un elemento che si va ad aggiungere ai progetti per recuperare il patrimonio ebraico locale – ha spiegato invece Pugliese – che ha proseguito dicendo che «è nostra intenzione far rivivere questo passato perché la Calabria è piena di tesori connessi all’ebraismo, di giudecche, di tradizioni, di inflessioni dialettali. La Sezione di Palmi e la sua costituzione ufficiale sono un tassello di questo recupero e della multiculturalità calabrese. L’obiettivo è proseguire nel far rinascere qui la vita ebraica».

Ad animare poi il dibattito – al quale hanno partecipato gli studenti del Liceo e dell’Itis di Nicotera – sono stati poi gli interventi di Giulio De Rita, ricercatore Censis; Filippo Callipo, imprenditore e presidente della Callipo Conserve alimentari Spa; Maurizio Cannatà, direttore del Museo Archeologico di Vibo Valentia; Nicolò Bucaria, docente universitario e autore del libro “Sicilia Giudaica”; Ilario Nasso, giudice del tribunale di Vibo Valentia; Cesare Moscati, rabbino capo della comunità ebraica di Napoli. Sul passato ebraico del Meridione si sono infine concentrati gli interventi di Carmelo Zaffora, autore di Le Confessioni di Abulafia e del responsabile della comunicazione esterna della casa editrice Rubettino, Antonio Cavallaro. «In una giornata in cui si parla di recupero straordinario della storia ebraica nel Sud Italia, – ha affermato Zaffora – vale la pena ricordare un personaggio poco noto al grande pubblico: Abraham ben Samuel Abulafia, considerato uno dei maggiori studiosi della Kabbalah dell’epoca medioevale, che ha vissuto gli ultimi suoi anni in Sicilia e che purtroppo non è ricordato. Il mio romanzo storico vuole essere un piccolo tributo in questo senso». Di “impronte dimenticate” hanno invece parlato anche Giuseppe Campagna, docente dell’Università degli studi di Messina e Benedetto Ligorio, docente dell’Università La Sapienza di Roma, ricostruendo, ha spiegato il primo, «quanto diffuso fosse l’ebraismo sul territorio calabrese e quali legami e flussi migratori vi fossero in Sicilia» prima della cacciata del XVI secolo». La prossima tappa sarà a maggio a Bisignano, nel Cosentino.

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