Antiche macine di mulino trovate a Santa Maria di Ricadi, i cittadini: «Siano restituite alla frazione»
Erano state trasferite a Santa Domenica in attesa di studi. Il comitato e l’opposizione: «Il paese non venga privato delle proprie radici»
Un comitato, composto da cittadini ricadesi e della frazione di Santa Maria, scrivono al sindaco Tripodi e al responsabile dell’area tecnica, l’architetto Vincenzo Calzona in merito alle antiche pietre di mulino rinvenute lungo il litorale. All’appello si è unito il gruppo di opposizione: «I reperti – fanno presente – da febbraio, ormai, riposano parcheggiate presso il Museo paleontologico ed archeologico di Santa Domenica».
Le famose «“Petr’i mulinu” rinvenute a Santa Maria in seguito ad una forte mareggiata che, complice l’incontrastata erosione costiera che affligge le nostre coste, ha fatto riemergere questi antichissimi reperti della nostra storia. Giacciono lì, a Santa Domenica, in attesa di sacrosanti e doverosi studi sulla loro origine che molto potrebbero dirci sulla storia del nostro territorio. Nel frattempo, però, i cittadini si domandano del perché tali reperti siano stati allontanati dal loro luogo di origine. Moltissime, infatti, sono le persone che vorrebbero rivedere queste “Pietre” tornare in bella mostra, alla luce del sole, a Santa Maria nella piazzetta o nel Museo della civiltà contadina di Ricadi». I cittadini chiedono dunque che i «centri non vengano ulteriormente privati delle loro radici, dei loro tesori e della loro importanza sociale e turistica».
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