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Mileto, documenti inediti riscrivono la storia della ferrovia Calabro-Lucane

Durante l’incontro per il centesimo anniversario della nascita è stata svelata la vera data dell’apertura dell’antico tratto ferroviario Monteleone-Mileto

Mileto, documenti inediti riscrivono la storia della ferrovia Calabro-Lucane

Emerge una notizia inedita dall’incontro organizzato a Mileto in occasione del 100esimo anniversario dell’apertura della tratta ferroviaria delle Calabro-Lucane che da Monteleone portava a Mileto. Sino ad oggi si pensava che il tutto fosse avvenuto il 4 ottobre del 1923, in virtù anche del manifesto affisso in quell’occasione dal Comune per comunicare alla cittadinanza che «improvvisamente oggi è stato aperto il tronco ferroviario Mileto-Monteleone, e non si è avuto aggio di riorganizzare una cerimonia degna a solennizzare il lieto avvenimento, che corona i sogni nostri e delle passate generazioni». Da documenti inediti, però – svelati nel corso dell’evento commemorativo dall’esponente dell’associazione “Accademia Milesia” Franco Calzonesi evince che l’inaugurazione del tratto ferrato era già avvenuta qualche mese prima, per la precisione il 3 maggio del medesimo anno. A svelare l’arcano un articolo dal titolo “Il treno a Mileto”, pubblicato il 13 maggio del 1923 sul settimanale “U chiaccu”, all’epoca edito a Palmi.

«Rimarrà incancellabile nella mente dei miletesi – si legge nel pezzo – la data del 3 maggio, giorno in cui si è realizzato il sogno, raggiunto un ideale, appagato un desiderio che i nostri antenati non han potuto vedere coronato, dopo aver lottato ed inutilmente implorati i nostri passati governi, che han fatto sempre orecchie da mercanti ai desiderata della nostra povera Calabria. Il 3 maggio 1923 rimarrà ancora più indelebile nella mente di tutti coloro che non si sono recati alla stazione ad assistere per la prima volta all’entrata trionfale della vaporiera sbuffante e rosi dal rimorso per non essersi degnati di sacrificare un’ora in memoria di chi ha tanto lottato, non dormiranno più sonni tranquilli». Perché, allora, il manifesto del 4 ottobre? Nella realtà, alcune problematiche emerse all’indomani dell’inaugurazione avevano temporaneamente  bloccato la percorrenza delle Locomotive. Si spiega così, quindi, il successivo ripristino del tratto ferroviario. L’incontro commemorativo si è svolto nella “Casa della Cultura” della cittadina normanna.

All’evento, oltre al socio dell’Accademia Milesia, Calzone, sono intervenuti i sindaci di Mileto e Pizzo, Salvatore Fortunato Giordano e Sergio Pititto, e l’ex dipendente delle Ferrovie della Calabria, Antonio Ruffa. Subito dopo i presenti hanno potuto assistere al docufilm “L’ultimo bacio non dato”, realizzato e curato dal fotoreporter Saverio Caracciolo. Il video-documentario targato LaC tratta la strage della Littorina avvenuta il 17 novembre del 1951, quando l’automotrice 36 venne trascinata a causa del crollo dell’ultima arcata del ponte Ciliberto, sito tra Pizzo e Vibo Marina, da un’altezza di circa 18 metri. L’incidente provocò 11 morti e 38 feriti. Il commovente lavoro di Caracciolo rappresenta un tuffo nel passato e un viaggio nelle emozioni, raccontato dall’ultima sopravvissuta, dalla 93enne Melina Donato, donna che all’epoca della tragedia aveva 19 anni e che in quel disastro ferroviario perse la propria mamma. Da lì partì il mesto declino del tratto ferrato “Porto S. Venere-Mileto”, chiuso ufficialmente il primo ottobre del 1953 e mai più riattivato.

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