giovedì,Maggio 2 2024

Bambini davanti agli schermi di tablet e smartphone, dati negativi nel Vibonese

Lo studio di Save the Children in vista della Giornata mondiale per la sicurezza in Rete (Safer Internet Day 2024) istituita dall'Unione Europea

Bambini davanti agli schermi di tablet e smartphone, dati negativi nel Vibonese

Il 6 febbraio ricorre la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete (Safer Internet Day 2024) istituita dall’Unione Europea, un tema caldo che interessa anche la Calabria e il Vibonese. Save the Children riferisce che nella nostra regione «il 71,3% di bambini e ragazzi tra i 6 e i 17 anni utilizza internet tutti i giorni e lo fa soprattutto attraverso lo smartphone (71%, al di sopra della media nazionale del 65,9%)». L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) suggerisce di non utilizzare dispositivi digitali per i bambini di età inferiore ai 2 anni ma, secondo una recente indagine dell’Istituto superiore di Sanità, in Italia il 22,1% dei bambini di 2-5 mesi passa del tempo davanti allo schermo – tv, computer, tablet o smartphone -, per la maggior parte per meno di un’ora al giorno. Ma più si diventa “grandi” e più le percentuali crescono in quanto, se si considera il tempo di fruizione complessivo, che va da meno di un’ora a oltre tre ore, la percentuale di bambine e bambini che ha un’esposizione agli schermi tra gli 11 e i 15 mesi d’età nel Paese, in media, arriva al 58,1%, quasi 3 su 5. E la Calabria svetta in questa classifica negativa con il 75,4% (3 su 4) dove il 5% di bambini è esposto per tre o più ore al giorno. Per Save the Children «in questo scenario, è fondamentale puntare su un processo di alfabetizzazione digitale, in cui anche la scuola svolge un ruolo fondamentale nell’insegnare a utilizzare i linguaggi e gli strumenti in modo adeguato e sicuro. Dotare tutte le scuole di una connessione veloce e stabile e di strumenti digitali adeguati rappresenta il prerequisito essenziale per ridurre il digital divide e combattere la povertà educativa digitale, dando priorità agli istituti situati in aree particolarmente svantaggiate dove maggiore è l’incidenza della povertà materiale ed educativa». Riguardo “l’alfabetizzazione digitale”, Vibo Valentia indossa la maglia nera con il 57% di scuole connesse per quanto riguarda le scuole secondarie di primo grado, mentre raggiunge il 70% per le scuole secondarie di secondo grado. I dati delle altre province vedono Catanzaro svettare con tutte le scuole medie connesse, poi a Cosenza il 71%, a Crotone il 78%, a Reggio Calabria il 79%. Mentre per le superiori a Catanzaro e Cosenza è connesso il 60% degli istituti, l’86% a Reggio, il 91% a Crotone. «Per quanto riguarda, invece, i videogiochi, in Calabria il 23,3% dei giovani di 11, 13 e 15 anni ne fa un uso problematico (valore leggermente inferiore alla media nazionale, 24%): qui sono però i ragazzi a essere più esposti e l’età di maggiore esposizione, in questo caso, si abbassa a 11 anni – spiega Save the Children -. La regione, inoltre, è sprovvista di strutture sanitarie che si occupino di questo tipo di dipendenze». In tema di cyberbullismo, nel 2022, gli episodi che vedono protagonisti in rete minori tra gli 11 e i 13enni hanno segnato una crescita: in Calabria gli adolescenti vittime di questi episodi sono il 14,5%. L’uso intensivo di internet è associato anche a un maggior rischio di sovrappeso o obesità: in Calabria il 25,6% degli adolescenti è in sovrappeso o obeso, percentuale superiore rispetto alla media nazionale (22,6%) e quarta regione con il tasso più alto dopo Campania (31,6%), Sicilia (26,7) e Puglia (26,1). «L’ambiente digitale rappresenta per le giovani generazioni – afferma Raffaela Milano, direttrice programmi e advocacy Italia-Europa di Save the Children – una straordinaria opportunità di abbattimento delle disuguaglianze e di ampliamento degli orizzonti, ma è necessario che tutti i bambini, le bambine e gli adolescenti siano accompagnati nella acquisizione delle competenze indispensabili per navigare in rete in modo creativo e consapevole».

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