Inclusione in riva al mare, presentato a Vibo Marina il campo estivo per disabili Fenicemare – Video
Attività sportive, ludiche, culturali e didattiche accompagneranno i ragazzi e le ragazze della cooperativa sociale Fenice. Tra gli ospiti il campione di tennistavolo Massimiliano Mondello: «Lo sport può fare davvero tanto»
Si sta preparando a far vivere un’estate di condivisione e di crescita all’insegna dell’inclusione e dello sport a tutti i suoi partecipanti il campo estivo diurno “Fenicemare”, dedicato a persone con disabilità psicomotoria e organizzato a Vibo Marina dalla cooperativa sociale “Fenice”. L’iniziativa è stata presentata all’interno del lido Proserpina, dove dal 24 al 29 giugno avranno luogo le diverse attività previste nel programma. «Il ruolo della cooperativa è quello di potenziare le risorse dei ragazzi – ha spiegato la presidente Maria Assunta Raco -. Noi facciamo sia attività abilitativa che riabilitativa. Cerchiamo di scoprire quelle che sono le loro risorse ma anche le carenze, così da poterli aiutare a crescere».
Attività sportive, ludiche, culturali e didattiche animeranno i pomeriggi dei partecipanti. Un’occasione, appunto, per crescere assieme e superare le barriere mentali e fisiche, come ha raccontato nel corso della presentazione del campo estivo Massimo Mondello, campione di tennistavolo originario del vibonese nonché giocatore italiano più titolato di sempre: «Lo sport può fare davvero tanto. Noi come sport del tennistavolo abbiamo una squadra nazionale, con ragazze e ragazzi disabili. Io mi ricordo che 10 anni fa c’erano ragazzi che non sapevano toccare la racchetta e adesso sono campioni del mondo. Lo sport aiuta ed è giusto che tutti facciano sport».
Le attività del campo estivo saranno rese possibili grazie a diversi partner che hanno sposato l’iniziativa. Come Confcommercio, la società sportiva bulldog di Vibo Valentia e l’amministrazione comunale di Ionadi e vedrà il contributo di operatori culturali, Oss di una musicoterapista e dei diversi operatori della cooperativa. «Siamo abbastanza fortunati – ha commentato Maria Assunta Raco -. Sono quattro anni che operiamo e purtroppo non abbiamo mai ricevuto aiuto. Trovare adesso queste persone che ci hanno dato una mano vuol dire tantissimo per noi e li ringraziamo davvero di cuore».