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Sulle orme degli antichi mugnai lungo la Fiumara di Brattirò: la bellezza della provincia Vibonese stupisce ancora

Il ripristino di vecchi sentieri per una passeggiata nella natura, alla riscoperta della storia locale e del patrimonio enogastronomico: ecco la “ricetta” del progetto realizzato dall’imprenditore Domenico Pantano raccontato su LaC Storie

Sulle orme degli antichi mugnai lungo la Fiumara di Brattirò: la bellezza della provincia Vibonese stupisce ancora

Domenico Pantano, ex imprenditore turistico ha trascorso la sua vita creando opportunità e servizi nel settore del turismo. Dopo aver fondato e gestito il Villaggio Gabbiano e successivamente Donna Canfora insieme al collega Ruggiero, Pantano ha passato il testimone ai figli, che ora gestiscono l’attività familiare. Ma una volta ritiratosi dal lavoro, il pensionato non ha potuto ignorare il richiamo del suo territorio, sentendo l’esigenza di restituire qualcosa a quei luoghi che tanto gli avevano dato nel corso degli anni. Il professionista è stato al centro di una puntata di LaC storie (clicca qui per rivederla), format a cura del videoreporter Saverio Caracciolo.

La missione di valorizzare

Pantano ha deciso di intraprendere un progetto per valorizzare la natura che lo circonda, dedicandosi alla cura di un vecchio mulino e alla realizzazione di un percorso naturalistico lungo la Fiumara di Brattirò. «Non potevo semplicemente fermarmi», racconta Pantano, «ho sentito il bisogno di fare qualcosa per il territorio, non solo per ragioni commerciali, ma anche per dare un futuro a queste terre che mi hanno dato tanto».

Gli antichi sentieri

Il percorso che oggi guida i visitatori ripercorre i sentieri utilizzati dai mugnai di una volta. Pantano ha restaurato antichi tracciati, riportandoli in vita con cura e rispetto per l’ambiente circostante. «Ho cercato di mantenere il paesaggio intatto, pulendo solo quanto necessario, senza rovinare la natura». Il progetto, iniziato con la semplice idea di offrire ai turisti un’esperienza unica, è cresciuto con l’installazione di pannelli esplicativi lungo il percorso, permettendo a Pantano di raccontare la storia del luogo anche in diverse lingue, grazie a traduzioni in tedesco per i turisti stranieri.

Esperienza culturale e gastronomica

Una delle tappe più suggestive è la visita al rifugio scavato nella roccia, utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale per proteggersi dalle incursioni aeree. «Questo luogo racconta una storia, e io voglio che chi viene qui possa immergersi in quella storia», spiega. Non è solo una passeggiata immersiva nella natura, ma anche un viaggio nel tempo. Il progetto di Pantano include anche la fattoria, dove vengono allevati asinelli, capre, galline e altri animali, con un’attenzione particolare per i più piccoli. «I bambini restano affascinati dagli animali e imparano a rispettare la natura». C’è anche un caprone con tre corna, che attira sempre l’attenzione dei visitatori.

Il percorso si conclude con una sosta presso la cascata naturale e un maestoso pioppo nero, che fa da ponte naturale tra le sponde del fiume. I visitatori possono fermarsi per un momento di relax e gustare prodotti locali, come olive schiacciate, salami, formaggi e insalate fresche. «Questo non è solo un tour, è un’esperienza completa, che unisce la bellezza della natura alla tradizione culinaria della nostra terra», spiega Pantano.

Un legame tra storia e territorio

Uno dei punti salienti del viaggio è la Fiumara di Brattirò, un ecosistema naturale straordinario. Domenico non ha modificato nulla della natura, ma ha creato un percorso che consente di apprezzare il paesaggio. Durante la passeggiata, fermate ad hoc in punti di relax per scoprire le meraviglie della flora locale, come un pioppo nero alto oltre 25 metri. Pantano non nasconde l’aspetto commerciale del progetto, ma il suo intento principale è di far conoscere e apprezzare questo angolo di Calabria. «Ho scoperto troppo tardi il valore inestimabile di queste terre, ma meglio tardi che mai. Ora voglio che anche gli altri possano scoprirlo». Con il suo impegno, Domenico Pantano non solo ha dato una seconda vita a un vecchio mulino e ai sentieri dimenticati, ma ha creato un legame tra la storia del territorio e il suo futuro, garantendo che le bellezze naturali e le tradizioni locali non vengano dimenticate.

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