8 marzo: ecco le donne vibonesi che hanno lasciato un segno tra cultura, fede e gesti d’amore
Nella Giornata internazionale della donna vi proponiamo sei storie, alcune più conosciute e altre meno, a tratti lontanissime tra di loro. Figure femminili i cui nomi continuano a risuonare

Irma Scrugli, che con don Mottola fondò l’Ordine delle Oblate

Era nata nel 1907 in una famiglia facoltosa, figlia del conte Antonino Scrugli di Tropea, ma giovanissima decise di abbandonare ogni comodità e agio per dedicarsi alla preghiera e soprattutto a chi viveva nella miseria. Irma Scrugli aveva 23 anni quando decise di seguire don Francesco Mottola come carmelitana della strada, a servizio dei più poveri e degli ammalati. Proprio con il beato tropeano, fu cofondatrice della Famiglia degli Oblati e delle Oblate del Sacro Cuore, che ancora oggi si occupa dei più deboli e anima le parrocchie. Si spense nella sua Tropea nel settembre del 1994. Proclamata Serva di Dio, vent’anni dopo la sua morte è stata aperta la causa di beatificazione, che va avanti ancora oggi: gli ultimi sviluppi pochi mesi fa, con la conclusione dell’Inchiesta supplementare chiesta dal Dicastero delle cause dei santi, nell’ambito della quale sono state presentate nuove prove e ascoltati altri testimoni.
Un paio d’anni fa, inoltre, in occasione dell’anniversario della sua nascita il Comune di Tropea le ha intitolato una via del borgo – la vecchia via Roma, che dall’antico Sedile conduce alla cattedrale.