giovedì,Luglio 10 2025

Triparni riscopre la sua memoria con un pranzo dedicato agli anziani del borgo: «Non speravamo più di ritrovarci così»

L’Associazione Vocal Tactus ha inaugurato la nuova sede con un gesto simbolico: un momento di condivisione in collaborazione con la Croce Rossa Italiana per rinsaldare legami e restituire valore alla storia della comunità

Triparni riscopre la sua memoria con un pranzo dedicato agli anziani del borgo: «Non speravamo più di ritrovarci così»

«Non speravamo più di ritrovarci così. Pensavamo che questi momenti fossero finiti per sempre». Sono queste le parole che hanno segnato il momento più toccante di “Ritorno alle origini – un borgo in festa”, l’iniziativa organizzata dall’Associazione Vocal Tactus per inaugurare la sua nuova sede di Triparni, aperta nel mese di maggio. Non una cerimonia solenne, non un nastro da tagliare, ma un gesto di profonda gratitudine: un pranzo solidale dedicato ai nonni del paese, a chi ha vissuto il borgo mutare nel tempo.

«È stato un atto di coraggio emotivo», si legge nel comunicato dell’associazione, «un tavolo condiviso, uno sguardo riconosciuto dopo decenni». Le strade del borgo, le piazze silenziose, i volti segnati dal tempo si sono risvegliati, stretti in abbracci che sembravano appartenere a un passato ormai lontano. «Un giorno – raccontano gli organizzatori – in cui il tempo ha fatto marcia indietro».

Insieme ai protagonisti di questa giornata speciale, anche la Croce Rossa Italiana, rappresentata dalla presidente della delegazione di Vibo, Caterina Muggeri, che ha voluto essere presente per sostenere un’iniziativa capace di «ricucire il tessuto umano di un’intera comunità».

«Le radici, quando vengono annaffiate di amore, sanno rifiorire anche nei terreni più dimenticati», scrivono ancora gli organizzatori. Il senso profondo dell’evento è racchiuso in un messaggio semplice e potente: ringraziare e ripartire. Ripartire dalle radici, dall’esempio di chi ha costruito il presente con mani nodose e cuori generosi. Non si tratta solo di memoria, ma di futuro.

«Non siamo qui per commemorare: siamo qui per costruire», ribadisce Vocal Tactus. «Se oggi esistiamo, è grazie a loro. E se domani sarà migliore, sarà perché avremo seguito la loro via.” Con “Ritorno alle origini», il borgo ha respirato un’aria che mancava da troppo tempo. È stato costruito un ponte tra passato e presente, con la promessa di un futuro più umano, più unito, più vero.

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