Oltre l’autismo, vibonese conquista il titolo di campione nazionale Mototurismo
Giuseppe Ferdinando Staropoli ha primeggiato nella sezione “Passeggeri”. Un messaggio di speranza capace di abbattere tanti pregiudizi. La famiglia: «Tutte le persone con autismo possono fare molte cose in base ai loro interessi, nel rispetto della diversità e delle abilità di ciascuno»
Nelle scorse settimane, il vibonese Giuseppe Ferdinando Staropoli ha conquistato il titolo di campione nazionale Mototurismo Fmi 2023- Sezione passeggeri. Grazie all’esperienza del 18enne, residente a Caria di Drapia, viene lanciato un messaggio di speranza capace di abbattere pregiudizi e ignoranza sui temi della disabilità e autismo. Per lui e la sua famiglia, il coraggio e la necessità di ripartire dopo la diagnosi severa di autismo, uscire dalla solitudine e avere una nuova vita sociale, era un obiettivo di non poco conto. A raccontare l’esperienza, i genitori di Giuseppe, mamma Maria Vincenza Naso e papà Genesio Staropoli: «Riprendere una passione accantonata per anni, che poteva essere una qualsiasi altra passione coinvolgendo Giuseppe, un’opportunità non solo per noi, ma soprattutto per lui: riuscire a distoglierlo dalla sua routine, ampliare i suoi interessi, stimolarlo nella socializzazione e comunicazione….oggi Giuseppe è perfettamente integrato nel gruppo dei Bikers Solitari di Lamezia Terme, nel quale abbiamo deciso di entrare dopo aver conosciuto il presidente Francesco Giudice e tutti i colleghi bikers, testimoni e protagonisti del suo cambiamento».
I motoraduni e le sfide da vincere
Il percorso è iniziato 10 anni fa con l’acquisto di un piccolo sidecar e la partecipazione ai motoraduni calabresi: «Le difficoltà ovviamente sono state tantissime: Giuseppe era attratto dal sidecar, ma i tempi di permanenza al suo interno, i rumori, i tempi di attesa, la confusione, la folla, il rombo delle moto, la musica troppo alta erano enormi macigni da superare. Esporlo a tutto questo, con gradualità e nel rispetto dei suoi tempi, una grande sfida intrisa di dubbi, ripensamenti, sensi di colpa. Questo – tiene a specificare la famiglia – non vuol dire che Giuseppe non è più autistico e che ha superato tutto, piuttosto che è maggiormente capace di tollerare un disagio e di affrontare alcune difficoltà, migliorando attraverso l’esperienza diretta in contesto naturale e sociale, a contatto con persone diverse e di diversa età». L’ultima tappa della competizione, che ha toccato diverse città italiane da maggio a settembre, si è conclusa a Pizzo. Un traguardo denso di significato: «Siamo orgogliosi, di Giuseppe persona che ogni giorno affronta le situazioni alle quali viene esposto, di essere più capace di autoregolarsi, di gestire a volte il malessere causato dal disturbo nel percepire il mondo e gli stimoli intorno a sé. La nostra avventura ci ha portato a conoscere Antonio Giustini di Sidecar Italia. Questo risultato – evidenziano- senza la sua genialità e il suo lavoro non sarebbe stato possibile! L’acquisto della Moto Guzzi California 1400 con un sidecar più grande, ci ha permesso di allargare gli orizzonti, di viaggiare con molta più sicurezza e Giuseppe in tutta comodità: oggi è in grado di viaggiare anche 10 ore consecutive. Ci ha permesso di trasportare l’equipaggiamento adatto per far vivere a Giuseppe l’esperienza del campeggio: dormire in tenda, lavarsi in ambienti diversi, mangiare all’aperto e alimenti nuovi, sono tutti grandi obiettivi raggiunti».
Il messaggio della famiglia
La forza di continuare è derivata dalla gratificazione: «La gente che vedendo Giuseppe continua a dire “Voi fate una cosa bellissima” ci fa comprendere che è un nostro compito sensibilizzare l’opinione pubblica, dimostrare che anche le persone con autismo possono, con grande pazienza e tenacia, riuscire a fare questo tipo di esperienze. Siamo consapevoli che lo spettro autistico è molto ampio e il disturbo ha molteplici caratteristiche. Tutte le persone con autismo possono fare molte cose in base ai loro interessi, nel rispetto della diversità e delle abilità di ciascuno. E proprio a tutte le persone con autismo vogliamo dedicare questa vittoria, alle famiglie che spesso vivono con grande difficoltà questo tipo di condizione, perchè sappiamo bene cosa vuol dire dover modificare il proprio stile di vita. Siamo consapevoli che molti di loro non potrebbero riuscire in questo perchè sicuramente riescono in molto altro», concludono.
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