Antenne televisive, il Tar conferma la demolizione dell’impianto di Rete Sud
Respinto il ricorso della società contro il provvedimento del Comune di Stefanaconi che imponeva lo smantellamento di un traliccio realizzato in assenza di autorizzazioni, ma l'ente locale non sarà risarcito
La società Rete Sud, già destinataria di un’ordinanza emessa dal Comune di Stefanaconi per la demolizione di uno degli impianti radiotelevisivi posizionati in località “Croce Nivera”, nei pressi del cimitero di Vibo Valentia, dovrà provvedere a smantellare il traliccio in questione.
Ad imporlo è il Tar della Calabria nel respingere la richiesta formulata dalla stessa azienda avverso il provvedimento del Comune che le contestava, all’indomani del sequestro disposto dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia, l’assenza di un’apposita autorizzazione edilizia e ai fini della radiodiffusione (LEGGI QUI LA NOTIZIA). A riferirlo è Il Quotidiano del Sud.
I giudici amministrativi hanno, nello specifico, rilevato la correttezza del provvedimento emesso dall’ente locale ed evidenziato come la postazione radio base, oggetto di una precedente ordinanza di demolizione del 2014, sia stata realizzata dalla società “in totale assenza di autorizzazione comunale”.
Il Tar, si apprende ancora, non ha tuttavia riconosciuto al Comune di Stefanaconi il risarcimento dei danni “diverso ed ulteriore rispetto all’onere delle relative spese, avendo dedotto l’amministrazione solo un generico riferimento ai disagi e costi arrecati all’Ente per aver resistito ad un’iniziativa processuale ictu oculi irricevibile, inammissibile, pretestuosa e infondata”.
Alla società non resta ora che proporre ricorso al Consiglio di Stato per evitare la demolizione dell’impianto. Lo stesso era stato recentemente dissequestrato, così come gli altri insistenti nella medesima località, poiché i reati di abusivismo sono andati prescritti e per la carenza di norme “chiare” in materia di emissione di onde elettromagnetiche (LEGGI QUI LA NOTIZIA).
