sabato,Aprile 27 2024

Antenne a Vibo, la denuncia di Pisani (M5s): «Nessun controllo su questi mostri»

Troppo vicine a case e scuole, senza che esista un monitoraggio dei campi elettromagnetici sul territorio: lo sostiene il consigliere comunale di opposizione, che invoca l'intervento del procuratore Falvo

Antenne a Vibo, la denuncia di Pisani (M5s): «Nessun controllo su questi mostri»
Le antenne di via Parodi e via Gagliardi
Silvio Pisani

Antenne troppo vicine ad abitazioni e addirittura a scuole, nonostante a proposito esistano dei divieti e un regolamento comunale «perfetto, che evidentemente non viene preso in considerazione». È quanto accade a Vibo Valentia ed è denunciato dal consigliere comunale del Movimento 5 stelle Silvio Pisani. Due su tutti gli esempi riportati: «Una è quella da poco installata in via Gagliardi ad una distanza di 150 metri circa (in linea d’aria) dall’I.T.C. G. Galilei e dal Comune stesso e l’altra già installata da tanto tempo nella IV traversa di via Parodi a Vibo Marina anche qui medesima distanza o quasi dall’asilo comunale, scuola primaria De Maria e secondaria A.Vespucci». [Continua in basso]

Pisani spiega che presso il Comune di Vibo non esiste un “catasto degli impianti”: «In poche parole, negli uffici non sanno dove sono posizionate tutte le antenne e i relativi impianti». Dunque, avendo una apposita mappa «non si può installare una rete fissa di monitoraggio automatico dei campi elettromagnetici sul territorio comunale», come invece prevede il regolamento.

Il consigliere di minoranza denuncia la totale assenza di controlli. «Non capisco perché ad un bar o al mercatino si va a controllare il metro di occupazione in più o se un privato vuole pulire una strada o piantumare deve chiedere un’autorizzazione e aspettare trenta giorni, ma non si notano e controllano certi mostri piazzati sugli edifici?», si chiede. Pisani quindi si rivolge al procuratore di Vibo, Camillo Falvo: «Invito lui, molto attento anche alle tematiche ambientali, e le autorità competenti a fare un controllo tra gli atti corrispondenti negli uffici e le norme applicate dagli stessi», perché – sottolinea – «si tratta soprattutto di salute pubblica».

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