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Vibo, la giunta approva il progetto per il Piano Amianto Comunale

Il primo obiettivo dell'amministrazione è quello di pervenire in tempi brevi al censimento di tutti i siti, edifici, impianti, mezzi di trasporto, manufatti e materiali contenenti l'insieme di minerali

Vibo, la giunta approva il progetto per il Piano Amianto Comunale

Il ruolo dei Comuni è fondamentale per la tutela della salute dei cittadini dai rischi connessi all’esposizione all’amianto, mediante il censimento dei siti o edifici in cui è presente, con la previsione della sua progressiva rimozione. In tale ottica, l’amministrazione comunale di Vibo Valentia riconosce l’importanza di attuare le misure previste dalle normative in materia, con l’obiettivo generale di prevenire o eliminare ogni rischio di contaminazione da amianto, salvaguardare la salute dei cittadini e tutelare e risanare l’ambiente. Per l’esecutivo di Palazzo Luigi Razza “occorre dotare l’ente di un Piano in cui si definiscono una serie di azioni utili all’attuazione e alla realizzazione degli obiettivi prefissati come il censimento dei siti privati, di edifici, impianti, manufatti e materiali contenenti amianto”. L’attività dell’amministrazione, dunque, relativa alla bonifica di amianto, sarà articolata principalmente nell’informazione della cittadinanza con la relativa raccolta delle schede di autocensimento. [Continua in basso]

Il sindaco Maria Limardo e l'assessore Vincenzo Bruni
Maria Limardo e Vincenzo Bruni

Su proposta dell’assessore all’Ambiente Vincenzo Bruni e con voti unanimi, la giunta ha così deliberato l’approvazione della bozza del Piano Amianto Comunale di cui  il primo obiettivo è quello di pervenire in tempi brevi al censimento di tutti i siti, edifici, impianti, mezzi di trasporto, manufatti e materiali contenenti amianto di proprietà comunale e di proprietà privata. Ciò al fine di “fotografare” la situazione e prevenire smaltimenti illeciti con conseguenti abbandoni di rifiuti contenenti amianto che possono diventare, a causa delle sollecitazioni meccaniche e degli agenti atmosferici, fonte di diffusione di fibre. Il secondo obiettivo da perseguire, è quello di rimuovere rapidamente tutti i rifiuti abbandonati contenenti amianto, rafforzando la vigilanza sul territorio per prevenire e reprimere tali fenomeni. Il terzo obiettivo del Piano redatto dall’ente locale consiste nella programmazione degli interventi di rimozione e smaltimento dei manufatti contenenti amianto secondo quanto previsto dalla legge regionale 14/2011.

Il censimento dei siti con presenza di Amianto, ovvero l’individuazione e determinazione dei siti caratterizzati dalla presenza di amianto nell’ambiente naturale o costruito”, rappresenta la prima fase della mappatura che, attraverso una seconda fase di elaborazione delle informazioni, dovrà evidenziare, fra i siti individuati nella prima fase, quelli con necessità di bonifica urgente. Il censimento dei siti con presenza di materiali contenenti amianto presenti nel territorio comunale, riguarderà le seguenti categorie: impianti industriali attivi o dismessi, edifici pubblici e privati, presenza naturale e altra presenza di amianto da attività antropica. “Preso come dato di fatto – si evince dalla bozza del Piano – che la presenza di materiali contenenti amianto sul territorio comunale è pressoché minima negli edifici di pertinenza comunale e più diffusa nei siti e negli immobili privati, occorre, prioritariamente, stabilire criteri differenziati di indagine in relazione alla pericolosità dei materiali stessi ovvero con riferimento alla presenza di amianto friabilecompatto”. [Continua in basso]

Le operazioni di rimozione dell’eternit

Per friabili si intendono materiali che possono essere facilmente sbriciolati o ridotti in polvere con la semplice pressione manuale; compatti, invece, i materiali duri che possono essere sbriciolati o ridotti in polvere solo con l’impiego di attrezzi meccanici (dischi abrasivi, frese, trapani, etc.). Questa distinzione, di fatto, stabilisce per grandi linee il diverso grado di pericolosità dei materiali, anche se in effetti l’accessibilità dei materiali e l’eventuale presenza di confinamento costituiscono elementi da considerare ai fini della valutazione complessiva del rischio. I materiali friabili sono considerati più pericolosi dei compatti per la loro maggiore capacità di disperdere fibre libere in aria. Quindi “un primo passo importante – si rende ancora noto nel Pac – è riuscire ad individuare i materiali friabili; in generale si stima che questi materiali costituiscano circa il 10% del totale e inoltre che siano concentrati in aree particolari prevalentemente sedi di settori produttivi. Ben diversa è la situazione per i materiali compatti, che costituiscono pertanto oltre il 90% del totale. Essi, infatti, sono caratterizzati da un’elevata diffusione territoriale, che raggiunge la sua massima espressione nelle coperture in cemento-amianto presenti soprattutto negli edifici industriali piuttosto che nelle case private”.

Gli ambiti di intervento previsti saranno censiti sulla base delle schede di auto-notifica pervenute dai cittadini e dagli accertamenti eseguiti dal locale Comando di polizia municipale. Nel territorio comunale di Vibo Valentia non sono presenti cave di amianto e, ad oggi, non è stato rinvenuto alcun deposito abusivo  di elementi di copertura e non sono stati riscontrati impianti di smaltimento definitivo. Questa amministrazione comunale – viene spiegato nella bozza del Pac – ha individuato nella redazione del Piano, un aspetto significativo tra le strategie per la tutela del patrimonio ambientale, al fine di una progressiva, ma definitiva, eliminazione delle coperture in cemento amianto e dei restanti manufatti in tempi ragionevoli e secondo una programmazione che tenga conto delle condizioni di rischio potenziale. E’ un percorso che va affrontato con senso di responsabilità – si conclude – secondo principi di tutela della salute e di valorizzazione del patrimonio immobiliare, per la soluzione di una problematica che interessa in vario modo la maggior parte del territorio della città”.

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