La Dda ha invocato condanne fino a 30 anni di reclusione, 21 anni per gli imprenditori vibonesi Francescantonio ed Emanuele
L’uomo è accusato dell’omicidio dell’imprenditrice Maria Chindamo. Davanti alla Corte d’Assise le ricostruzioni del capitano Bui: «È il linguaggio di una persone appartenente alla criminalità che giudica un altro appartenente alla criminalità organizzata»
Le cosche e il traffico di droga al centro delle intercettazioni che hanno portato alla condanna a trent’anni del boss di Limbadi in Petrolmafie
La Dda di Catanzaro tratteggia la figura dell’uomo accusato dell’omicidio dell'imprenditrice a Limbadi. Le intercettazioni agli atti: «Dove è sparita quella femmina ha recintato tutto». L’estorsione da 10mila euro per la compravendita di un fondo
Le motivazioni della sentenza di Rinascita Scott che ha condannato Antonio Vacatello per sequestro di persona e tentata estorsione nei confronti di Rocco Ursino che doveva restituire 6.000 euro. La vittima ha minimizzato il fatto addossandosi la colpa ma i giudici non gli hanno creduto
Nelle motivazioni della sentenza di Rinascita Scott che ha condannato il collaboratore di giustizia a 14 anni per l’omicidio di Filippo Gancitano, i dettagli della spedizione di morte: «Al Crimine di San Luca diciamo che è un infame». Il corpo mai ritrovato e le versioni discordanti sul suo occultamento
Il pagamento di una tangente per costruire su un’area archeologica: «Duemila euro e fa le carte molto velocemente». E ancora: «Pure il grattacielo di New York faccio...»
L’affare degli idrocarburi condotto sotto le direttive di “Zio Luigi”. Le rassicurazioni a Ciccio Tabacco («Non vengo a imbrogliare in casa Mbrogghja») e i milanesi che volevano entrare nel business
Condannato a 30 anni in primo grado sono stati esclusi in appello i futili motivi e la premeditazione. L'assassinio del giovane, avvenuto nella notte tra il 9 e il 10 ottobre 2018, per una ragazza contesa e un debito di droga
La figura del reggente della Locale di Limbadi nelle parole dei giudici: dalla capacità di imporsi comunque come punto di riferimento della criminalità organizzata alla politica di “pacificazione” (anche con le cosche reggine)
