Bancarotta della Sud Concerti a Vibo, due assoluzioni
Per un capo d’imputazione, invece, è stata dichiarata la prescrizione. Il rinvio a giudizio degli imputati risaliva al maggio 2013
Non regge dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia l’accusa di concorso in bancarotta fraudolenta della “Sud Concerti srl”, società operante nel settore dell’organizzazione di pubblici spettacoli in tutta la Calabria. Assolti Nicola Fiarè, 55 anni, di San Gregorio d’Ippona, e Luigi Pisciottano, 46 anni, di Vibo Valentia, accusati di concorso in bancarotta fraudolenta. Fiarè era difeso dagli avvocati Francesco Muzzopappa, Alessandro Diddi ed Elisa Solano, mentre Luigi Pisciottano era difeso dall’avvocato Marco Talarico. Per un capo d’imputazione, Luigi Pisciottano ha ottenuto il non luogo a procedere per prescrizione. Il rinvio a giudizio dei due imputati risaliva all’8 maggio 2013. [Continua in basso]
Le condotte contestate a Nicola Fiarè e Pisciottano avrebbero avuto quale scopo finale – secondo l’accusa – quello di distrarre risorse finanziarie per quattro milioni di euro. Luigi Pisciottano avrebbe agito quale legale rappresentante della società, mentre Nicola Fiarè viene indicato dal pm quale «amministratore di fatto» della “Sud Concerti”, società a responsabilità limitata poi dichiarata fallita dal Tribunale di Vibo. La distruzione e la sottrazione delle scritture contabili della società – operata secondo l’accusa dai due imputati – fa riferimento agli anni 2006 e 2007, quando sarebbero spariti o sarebbero stati falsificati: il libro dei beni ammortizzabili della “Sud Concerti”; i conti di mastro che servono per determinare il saldo dei conti utilizzati nella redazione della partita doppia sul libro giornale della società; le fatture degli acquisti e delle vendite della Srl. Per gli anni 2008 e 2009, secondo gli inquirenti, sarebbero stati invece falsificati, sottratti o distrutti i libri e le altre scritture contabili obbligatorie della società. Tali condotte, contestate a Nicola Fiarè e Luigi Pisciottano, sarebbero state poste in essere “in modo da non rendere possibile la ricostruzione del patrimonio o del movimento degli affari” della Sud Concerti s.r.l ed avrebbero avuto quale scopo finale quello di occultare beni materiali per 11.521,99 euro e di distrarre risorse finanziarie per oltre quattro milioni di euro, più precisamente per la cifra di 4.075.831,63 euro. L’originaria accusa non ha però retto al vaglio dibattimentale.
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