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Rinascita Scott, Mantella svela l’autore di un omicidio commesso a Vibo e rimasto impunito

Il collaboratore indica l’esecutore materiale dell’agguato costato la vita nel 1994 ad Antonio Aiello, ucciso in una pizzeria a due passi da piazza Municipio

Rinascita Scott, Mantella svela l’autore di un omicidio commesso a Vibo e rimasto impunito
In foto Andrea Mantella e Carmelo Lo Bianco "Sicarro"
Antonio Grillo

Continuano le inedite rivelazioni di Andrea Mantella nel maxiprocesso Rinascita Scott dinanzi al Tribunale collegiale di Vibo Valentia. Il collaboratore di giustizia ha infatti svelato oggi per la prima volta l’autore di un omicidio commesso a Vibo in pieno giorno. Un omicidio efferato su cui non era sinora emerso nulla dai verbali non coperti da segreto investigativo. Si tratta dell’agguato costato la vita ad Antonio Aiello, ucciso a colpi di pistola il 28 novembre 1994 nella centralissima via Argentaria di Vibo Valentia, a due passi da piazza Municipio, all’interno di una pizzeria. Antonio Aiello aveva all’epoca 30 anni ed era conosciuto dalle forze dell’ordine per piccoli precedenti per spaccio di droga. Nel 1993 Aiello era stato arrestato a Venezia con l’accusa di aver fatto parte di un gruppo dedito allo spaccio di stupefacenti. Dopo gli arresti domiciliari, era quindi ritornato in libertà nell’ottobre del 1994. E’ stato freddato a colpi di pistola all’interno di una pizzeria di via Argentaria e l’esecutore materiale, dopo aver premuto il grilletto, si era dato alla fuga non venendo mai identificato. “E’ stato Antonio Grillo, detto Totò Mazzeo – ha svelato oggi Andrea Mantella collegato in videoconferenza – a sparare con una pistola calibro 6,35. Aiello era parente dei titolari di una polleria, Pollo Aia, e Totò Mazzeo l’ha ucciso a due passi da piazza Municipio”. Andrea Mantella non ha svelato le motivazioni alla base del fatto di sangue, ma si tratta certamente di una rivelazione inedita per un omicidio rimasto sino ad oggi impunito.
Sulla figura di Antonio Grillo, il collaboratore ha poi aggiunto che si è cresciuto nella casa del boss Carmelo Lo Bianco, detto Sicarro, ed operava per suo conto vendendo droga ed organizzando estorsioni. Per la droga, Antonio Grillo, detto Totò Mazzeo, si riforniva dai Gasparro-Razionale-Fiarè di San Gregorio d’Ippona e oltre a venderla la sniffava personalmente. E’ poi deceduto – ha concluso Mantella – dopo essersi trasferito in clinica a Roma per una malattia”.

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