martedì,Aprile 23 2024

Operai morti folgorati a Filogaso, la Procura di Vibo chiede quattro rinvii a giudizio

Il pm Concettina Iannazzo esercita l’azione penale per l’incidente costato la vita a due persone nel novembre dello scorso anno mentre stavano eseguendo dei lavori al palazzo municipale

Operai morti folgorati a Filogaso, la Procura di Vibo chiede quattro rinvii a giudizio

Concorso in omicidio colposo e violazioni delle norme sulla sicurezza. Questi i reati contestati dalla Procura di Vibo Valentia a quattro indagati nei cui confronti ha chiesto al gup il rinvio a  giudizio per l’incidente sul lavoro a Filogaso costato la vita a due operai: Vito Iellamo, 42 anni, e Gabriel Daniel Popan (di nazionalità rumena), 43 anni, entrambi residenti a San Pietro a Maida. I due operai sono morti folgorati il 20 novembre dello scorso anno mentre stavano installando delle grondaie sul Municipio di Filogaso in fase di ristrutturazione.
Il pm Concettina Iannazzo ha avanzato al gup richiesta di rinvio a giudizio per: Domenico Serra, 57 anni, amministratore dell’impresa affidataria del cantiere edile; Nunzio Iellamo, di 46 anni, di San Pietro a Maida, amministratore della ditta esecutrice della messa in posa delle grondaie; Giuseppe Mari, 64 anni, di Filogaso, responsabile unico del procedimento dei lavori; Pietro Lappano, 61 anni di Cosenza, direttore dei lavori. [Continua in basso]

I quattro indagati, in concorso fra loro, avrebbero usato “negligenza, imprudenza e imperizia, nonché inosservanza della specifica normativa antinfortunistica”, cagionando così la morte per folgorazione di Vito Iellamo e Gabriel Daniel Popan.

I lavori non sarebbero stati svolti rispettando le normative di sicurezza sul cantiere e il ponteggio metallico non sarebbe stato adeguato a impedire la caduta degli operai, risultando inoltre privo di scale di collegamento. I due operai stavano lavorando ad un’altezza di otto metri, rimanendo folgorati per via dell’urto di una grondaia in alluminio con i fili della media tensione che passavano all’interno del cantiere a una distanza di circa cinque metri dal ponteggio. I familiari delle due vittime sono stati individuati dalla Procura quali parti offese e potranno pertanto avanzare richiesta di costituzione di parte civile. Nell’immediatezza dell’incidente, sul posto – oltre ai vigili del fuoco ed ai sanitari del 118 – si erano portati il procuratore di Vibo Camillo Falvo, il pm Concettina Iannazzo, il comandante provinciale dei carabinieri Bruno Capece, l’allora prefetto Francesco Zito.

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