lunedì,Maggio 6 2024

Maierato, inquinamento ambientale: la Procura sequestra due aree

Tra le ipotesi di reato per il titolare di uno stabilimento, che si occupa del recupero di rifiuti edili, anche la realizzazione di una discarica abusiva

Maierato, inquinamento ambientale: la Procura sequestra due aree
La zona messa sotto sequestro preventivo dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia

Il personale della sezione di polizia giudiziaria – aliquota carabinieri e Capitaneria di porto, in forza presso la Procura della Repubblica di Vibo Valentia, congiuntamente alla stazione dei carabinieri di Maierato, sta dando esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo emesso d’urgenza dal procuratore Camillo Falvo e dal sostituto procuratore Filomena Aliberti, relativo a due distinte aree ubicate nel Comune di Maierato. La misura cautelare reale scaturisce da una complessa ed articolata attività d’indagine condotta sotto le direttive dell’ufficio di Procura nel settore ambientale. L’indagine ha evidenziato un notevole degrado, all’interno dell’area ove è ubicato lo stabilimento della “D.R.Service srl” di Giuseppe D’Amico, 47 anni, di Piscopio (attualmente in carcere poichè coinvolto dall’aprile scorso nell’inchiesta Petrol Mafie della Dda di Catanzaro), che si occupa della “messa in riserva e recupero di rifiuti speciali pericolosi e non pericolosi derivanti principalmente dal settore edilizio”. [Continua in basso]

Nel sito di stoccaggio è stata realizzata una discarica ove è stata accumulata una quantità materiale che supera, di gran lunga, i limiti rispetto ai volumi concessi dalla Regione Calabria. Lo stesso degrado, è stato riscontrato in un’area, caratterizzata da un accentuato declivio che termina in una scarpata, sita a ridosso di un’azienda agricola, nel comune Maierato, ove si è appurata la presenza di materiali quali, fresato d’asfalto misto a terreno vegetale e scarti di demolizione, analogamente al materiale presente presso la D.R.Service.

Giuseppe D’Amico

Considerata la particolarità della zona sequestrata, i militari sono dovuti ricorrere all’ausilio di un drone al fine di poter classificare con esattezza l’entità dei rifiuti accatastati ed ai tecnici dell’Arpacal di Vibo Valentia.  Custodi delle aree sequestrate sono stati nominati rispettivamente, l’amministratore giudiziario della D.R.Service ed il titolare dell’azienda agricola. Le ipotesi di reato al vaglio dei magistrati sono quelle di inquinamento ambientale e discarica abusiva. L’imprenditore Giuseppe D’Amico, 47 anni, di Piscopio, si trova attualmente in carcere in quanto coinvolto nell’inchiesta della Dda di Catanzaro denominata “Petrol Mafie” con molteplici accuse, la principale delle quali fa riferimento al reato di associazione mafiosa. Anche il fratello, Antonio D’Amico, si trova coinvolto nella stessa inchiesta antimafia.

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